mercoledì,Aprile 24 2024

Incendio alla “casermetta” di Ariola, Grillo s’indigna e attacca Papillo

Intervento del coordinatore provinciale di Ncd che commenta: «non si può autorizzare l'abbattimento dei boschi, per fare cassa, e poi scandalizzarsi della poca sensibilità ambientale»

Incendio alla “casermetta” di Ariola, Grillo s’indigna e attacca Papillo

Nei giorni scorsi un incendio di natura dolosa ha interessato un rifugio sito in una località di interesse naturalistico nella frazione Ariola di Gerocarne. Ad essere colpita dalle fiamme una “casermetta” di proprietà comunale.

Il rifugio, ubicato lungo uno dei tre sentieri naturalistici che verranno inaugurati a breve dal Comune, è stato danneggiato dall’incendio. Alcuni passanti, in tale circostanza, hanno quindi denunciato il fatto al sindaco Vitaliano Papillo.

Anche Alfonso Grillo, coordinatore provinciale del Ncd si è espresso in merito all’atto vandalico che: «Non può che suscitare sentimenti di indignazione e di amarezza, in quanti, come il sottoscritto, in quei luoghi ha creduto a tal punto da investire in termini umani e istituzionali».

Uno sito naturalistico di grande bellezza «un luogo simbolo che ricorda il fenomeno del brigantaggio, un luogo incontaminato, dove occhi meravigliati si perdono nella vegetazione di verde cangiante, sentieri naturali attraversano elci e castagni secolari. L’inaugurazione del sito nel 2010, avvenuta alla presenza delle più alte cariche istituzionali della Regione Calabria – ricorda Grillo – aveva suscitato lo stupore di ambientalisti e studiosi».

Grillo parla di «una pagina memorabile per la comunità gerocarnese, degna di essere scritta negli annali della storia regionale. Un luogo a me caro – aggiunge -, a cui ho dedicato molto del mio tempo e delle mie fatiche da sindaco e da membro del Cda del Parco regionale delle Serre e da consigliere regionale».

Le fiamme distruggono la “casermetta” di Ariola

Nel tempo si produsse una serie di azioni di miglioramento e recupero dei siti ambientali e dei luoghi simbolo, tra le quali la “Pietra delle armi” e, appunto, il ricovero del Brigante.

«Anni e anni di lavoro, ripagati quando l’intera area fu inserita nel piano regionale del turismo ambientale. Vederlo oggi in queste condizioni fa tanta rabbia, sia chiaro, gli incivili, i vigliacchi, che hanno perpetrato questo scempio meritano il mio disprezzo e quella di tutta la comunità» ha sostenuto l’esponente Ncd aggiungendo: «Tuttavia non si comprende, né si giustifica la meraviglia delle istituzioni proposte. In definitiva chi se non loro avrebbero dovuto occuparsi della custodia e tutela delle aeree ambientali».

Richiamate alla responsabilità le istituzioni, poiché l’area di cui stiamo parlando, per l’appunto, è di proprietà del Parco regionale delle Serre, e la casermetta, oggetto di vandalismo, di proprietà comunale: «Non si può autorizzare l’abbattimento dei boschi adiacenti, per fare cassa, e poi scandalizzarsi della poca sensibilità ambientale, perché è noto, l’idea dello sfruttamento indiscriminato delle risorse naturali genera vandalismo. E quando le istituzioni non si preoccupano di gestire e rendere fruibile il patrimonio collettivo, sono anch’essi responsabili dei focolai di male sociale».

L’area di cui stiamo parlando, per l’appunto, è di proprietà del Parco regionale delle Serre, e la casermetta, oggetto di vandalismo, di proprietà comunale. Il ripristino della casermetta avvenne «grazie ad un accordo quadro, tra amministrazione comunale di Gerocarne, da me allora rappresentata, e il Consorzio di bonifica guidato dal dottor Piccione. Mi domando che fine abbia fatto quegli impegni sottoscritti che prevedevano la gestione, la manutenzione, la tutela e cura, per mezzo degli operai idraulico forestali, del Comune, del Parco regionale delle Serre e del Consorzio di bonifica».

Un bene pubblico da tutelare: «Quell’area – conclude Grillo – deve essere restituita ai cittadini nelle medesime condizioni in cui era qualche anno fa, insieme ad un programma adeguato di tutela e promozione che le autorità preposte congiuntamente devono mettere in atto».

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