sabato,Aprile 20 2024

4 novembre, a Pizzo partecipata cerimonia per il Giorno delle forze armate

I bambini delle scuole hanno reso ancor più toccante e intensa la celebrazione della giornata dell'Unità nazionale

4 novembre, a Pizzo partecipata cerimonia per il Giorno delle forze armate

Toccante commemorazione, oggi a Pizzo, della giornata in memoria dei caduti organizzata dall’Amministrazione comunale. A rendere particolarmente intese le celebrazioni del 4 novembre è stata la partecipazione dei bambini della scuola elementare di piazza della Repubblica, che hanno preso parte a tutte le fasi della cerimonia, intervenendo anche direttamente in prima persona per esprimere i propri pensieri e sentimenti, dopo aver approfondito nei giorni scorsi con gli insegnanti il significato di questa festa.

Alle 11, nel duomo di Pizzo, si è tenuta una messa in suffragio dei caduti officiata da don Pasquale Rosano, alla presenza delle scolaresche, degli assessori Maria Pascale e Cristina Mazzei in rappresentanza del Comune (il sindaco non ha potuto partecipare per impegni istituzionali fuori provincia), dell’associazione Marinai d’Italia e del comandante dei carabinieri della stazione di Pizzo, Paolo Fiorello.

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Al termine della messa, i partecipanti si sono portati in piazza della Repubblica dove è stata deposta una corona commemorativa ai piedi del monumento dei caduti. Poi, gli alunni della scuola elementare hanno dato vita al momento più intenso della cerimonia, passandosi il microfono ed esprimendo il proprio pensiero senza testi scritti da leggere.

«È stata una cosa molto bella e spontanea – ha affermato l’assessore Pascale, che per l’occasione ha indossato la fascia tricolore -, perché la retorica di circostanza che spesso accompagna queste celebrazioni è stata messa da parte. Ai bambini è stata data la possibilità di partecipare attivamente esprimendosi su temi come il sacrificio dei soldati e la Patria che sembrano lontani anni luce dalla realtà di oggi, ma che abbiamo il dovere di preservare e trasmettere ai più giovani, affinché si comprenda che la libertà di cui godiamo ha un prezzo altissimo che è stato pagato da intere generazioni prima di noi».

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