venerdì,Marzo 29 2024

Wanda Ferro entra in consiglio regionale e Mangialavori rischia il posto

Per effetto della sentenza della Corte Costituzionale che ha riconosciuto un seggio a Palazzo Campanella al candidato del centrodestra, si apre la querelle su chi dovrà lasciarle il posto tra il medico vibonese e il cosentino Ennio Morrone

Wanda Ferro entra in consiglio regionale e Mangialavori rischia il posto

Alle ultime elezioni regionali ha preso preferenze a iosa. Esattamente 7.199 nell’intero collegio (6.710 solo in provincia di Vibo Valentia). Un risultato che gli ha permesso di essere il candidato vibonese più votato nel centrodestra. E non era nemmeno candidato nella lista ufficiale di Forza Italia, bensì in quella di “supporto”, denominata “Casa della Libertà”.

Il consigliere regionale Giuseppe Mangialavori ha dimostrato di avere, almeno nel Vibonese, un vasto e per certi aspetti trasversale consenso (basti pensare che è riuscito a radicarsi anche in “feudi rossi”, come ad esempio Rombiolo). Qualche dato significativo: ha preso appena 600 voti in meno rispetto al front-runner del Pd Michele Mirabello (al cui “servizio” c’era praticamente la macchina organizzativa del suo partito) e 2000 consensi in più rispetto alla somma di quanto raccolto dai due principali competitor di Forza Italia, ossia Salvatore Bulzomì (2.830) e Nazzareno Salerno (2.775). Insomma, da molti è considerato come il leader indiscusso del centrodestra vibonese.

Ebbene, per effetto della sentenza della Corte Costituzionale che ha dato ragione a Wanda Ferro che, nonostante fosse la candidata della coalizione (in ragione di una legge elettorale dichiarata incostituzionale) è rimasta fuori dal consiglio regionale, gli ultimi eletti della coalizione rischiano di perdere il posto al fine di permettere alla Ferro di entrare a Palazzo Campanella.

Due gli indiziati, entrambi eletti con il meccanismo dei resti, dell’alleanza moderata guidata da Wanda Ferro: oltre a Giuseppe Mangialavori c’è infatti Ennio Morrone (eletto a Cosenza con Forza Italia e transitato poi con i verdiniani di Ala). A decidere chi dovrà farsi da parte sarà il Tar. Con tutta probabilità, quindi, inizierà una battaglia sull’interpretazione della legge elettorale. Una cosa è certa: nessun dei due abbandonerà il seggio senza prima ricorrere alla carta bollata.

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