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Armi: condanna definitiva per trentenne di Nicotera

Il padre, presunta vittima della lupara bianca, era ritenuto la persona più vicina al defunto broker della cocaina Domenico Campisi

Armi: condanna definitiva per trentenne di Nicotera
Nicotera
Nicola Drommi

Depositate dalla Cassazione le motivazioni con le quali ha respinto il ricorso di Nicola Drommi, 30 anni, di Nicotera, avverso la sentenza della Corte d’Appello di Catanzaro che l’ha condannato ad un anno e quattro mesi di reclusione e duemila euro di multa in quanto ritenuto responsabile della commissione, il 27 giugno 2016, del delitto di detenzione illecita di un revolver. In primo grado era stato condannato alla stessa pena dal gup del Tribunale di Vibo al termine di un giudizio celebrato con il rito abbreviato che è valso all’imputato uno sconto di pena pari ad un terzo. La Cassazione nel respingere il ricorso e confermare la non concessione delle circostanze attenuanti generiche ha evidenziato le precedenti condanne di Nicola Drommi, due delle quali relative alla commissione di estorsioni, di cui una aggravata dall’uso di armi. Quanto alla confessione del reato, la stessa è stata occasionata per i giudici dalla necessità di sollevare la madre (anche lei all’epoca arrestata) da ogni responsabilità per la detenzione dell’arma. Per la detenzione di altre armi, Nicola Drommi è stato arrestato da ultimo nel gennaio scorso. Il giovane è figlio di Salvatore Drommi, scomparso da circa nove anni e ritenuto vittima della “lupara bianca”. Salvatore Drommi, in vita, era ritenuto l’autista ed una delle persone più vicine a Domenico Campisi, il broker della cocaina ucciso a Nicotera il 17 giugno del 2011.

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