mercoledì,Aprile 24 2024

Autobomba di Limbadi, il Comune parte civile?

I commissari straordinari deliberano per la costituzione dell’ente quale persona offesa in un dibattimento già aperto. Alla Corte d’Assise la valutazione sull’ammissibilità della richiesta

Autobomba di Limbadi, il Comune parte civile?
La sede del Comune di Limbadi

La commissione straordinaria che gestisce il Comune di Limbadi – i cui organi elettivi sono stati sciolti per infiltrazioni mafiose – ha deliberato il conferimento di una procura speciale all’avvocato Giulio Ceravolo per la costituzione di parte civile nel procedimento penale che mira a far luce sull’autobomba costata la vita al biologo 42enne Matteo Vinci, ucciso il 9 aprile dello scorso anno, e sul ferimento del padre Francesco, ricoverato per diversi mesi nel centro grandi ustioni dell’ospedale di Palermo. Il processo si è già aperto il 17 settembre scorso dinanzi alla Corte d’Assise di Catanzaro con l’assenza di richieste di costituzioni di parti civili da parte di enti ed associazioni. Un’assenza che ha fatto rumore anche a seguito delle dure prese di posizioni di Sara Scarpulla (madre di Matteo Vinci) e del suo avvocato Giuseppe De Pace che hanno lamentato di essere stati lasciati da soli ad affrontare un processo che vede la famiglia Vinci-Scarpulla parte lesa. [Continua dopo la pubblicità]

Nella delibera, la commissione straordinaria del Comune di Limbadi (Antonio Reppucci, Emma Caprino e Francesco Battaglia) sottolinea di aver “ripetutamente e pubblicamente condannato il grave atto criminale, riconducibile secondo la ricostruzione operata dagli organi inquirenti a motivi abietti e futili e commesso con azione caratterizzata da crudeltà”, esprimendosi per la “forte e convinta determinazione a svolgere quanto di competenza per la costituzione in giudizio del Comune di Limbadi, a testimonianza della sicura vicinanza ai parenti della vittima ed a tutela dell’immagine della comunità locale, notevolmente scossa per il grave episodio delittuoso”. Come mai, dunque, all’apertura del dibattimento (preannunciato ampiamente dalla stampa attraverso la pubblicazione dell’avviso di conclusione indagini prima, della richiesta di rinvio a giudizio e poi dello stesso rinvio a giudizio degli imputati) si è registrata l’assenza del Comune di Limbadi? Nella stessa determina i commissari straordinari scrivono che: “in assenza assoluta di elementi informativi e di conoscenza circa l’avvio del procedimento a carico dei predetti imputati, non è stato possibile garantire la costituzione in giudizio all’udienza del 17 settembre 2019”. Per tali motivi, la terna commissariale ha ora conferito mandato all’avvocato Giulio Ceravolo ad “intervenire alla prossima udienza fissata per il 14 ottobre 2019 nell’assoluta convinzione – rimarcano i commissari – che il Comune di Limbadi sia portatore di interessi rilevanti e diffusi stante il grave nocumento derivato all’immagine della comunità a seguito dell’evento delittuoso in argomento, indubbiamente di gravità inaudita per le modalità con cui è stato consumato”. Spetterà ora alla Corte d’Assise di Catanzaro valutare alla prossima udienza la possibilità o meno di ammissione quale parte civile del Comune di Limbadi in un dibattimento già aperto (con la costituzione delle parti) alla scorsa udienza del 17 settembre.

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