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Narcotraffico, nessuna liberazione anticipata per Francesco Ventrici

La Cassazione rigetta il ricorso del broker internazionale della cocaina originario di San Calogero e da anni detenuto

Narcotraffico, nessuna liberazione anticipata per Francesco Ventrici

Nessuna marcia indietro sulla revoca della liberazione anticipata decisa il 23 aprile dello scorso anno dal Tribunale di Sorveglianza di Bologna nei confronti di Francesco Ventrici, 47 anni, di San Calogero, broker internazionale della cocaina. E’ quanto stabilito dalla Cassazione che ha rigettato il ricorso di Francesco Ventrici dichiarandolo inammissibile. Il Tribunale di sorveglianza di Bologna ha dichiarato validamente espiata la pena di Francesco Ventrici dal 24 dicembre 2007 al 31 maggio 2009 e non utilmente computabile, come pena espiata, il periodo compreso dal 1 giugno 2009 al 26 gennaio 2011. [Continua dopo la pubblicità]

Francesco Ventrici

Il Tribunale di Sorveglianza ha evidenziato che la revoca della liberazione condizionale era stata dettata essenzialmente in ragione delle numerose violazioni poste in essere da Francesco Ventrici dell’obbligo di non frequentare soggetti pregiudicati. L’ordinanza del 22 dicembre 2011 aveva dato conto di reiterati contatti di Ventrici con malavitosi sin dal giugno 2009, scoperti grazie a intercettazioni e appostamenti. Dall’ordinanza di custodia cautelare del 23 marzo 2011 del gip di Bologna (operazione “Golden Jail”) sull’intestazione fittizia di beni erano inoltre emersi costanti rapporti con Vincenzo Barbieri (poi ucciso a San Calogero il 12 marzo 2011), correo di Ventrici e condannato in via definitiva per narcotraffico internazionale nell’operazione “Decollo”, mentre nel luglio del 2011 Francesco Ventrici è stato arrestato nell’operazione della Dda di Bologna denominata “Due Torri connection” (condannato in primo grado a 26 anni di reclusione per la tentata importazione dall’Ecuador di 1.500 chili di cocaina). Da tale procedimento sono emersi collegamenti di Francesco Ventrici anche con Giuseppe Cavallaro, avente a suo carico precedenti per sfruttamento della prostituzione e usura continuata, e con Giuseppe Corsini, autore di numerosi delitti anche della stessa natura di quelli commessi da Ventrici. Per i giudici, quindi ci si trova dinanzi ad una “grave, non occasionale e reiterata violazione dell’obbligo di non frequentare pregiudicati in costanza di liberazione condizionale”, perdurata nel tempo sino alla data dell’arresto di Ventrici del 26 gennaio 2011. Per tali motivi, la condotta serbata da Ventrici in tale periodo temporale non poteva essere riconosciuta come pena validamente espiata posto che, in “spregio degli obblighi della libertà vigilata, erano stati coltivati intensi contatti con ambienti devianti, chiaramente significativi di un mancato reale distacco da ambienti delinquenziali, nell’ambito dei quali erano maturate vicende criminose, oggetto poi di sentenze definitive (delitti di estorsione aggravata, commessi da settembre 2009 a ottobre 2009) oltre che di procedimenti giudiziari pendenti”. Da ricordare, infine, che nel gennaio scorso Francesco Ventrici è stato condannato in via definitiva a 16 anni di reclusione per narcotraffico nell’ambito dell’operazione “Pigna d’oro” della Dda di Bologna, mentre in primo grado nel processo “Stammer” è stato condannato a 20 anni di reclusione, sempre per narcotraffico internazionale.

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