La comunità di Zambrone ricorda Aldo Ferraro a quindici anni dalla morte avvenuta in un cantiere di Reggio Calabria
Sabato 8 febbraio alle ore 18 nella chiesa di San Carlo Borromeo si terrà una messa in memoria del giovane travolto e ucciso da un muro a soli 32 anni mentre era al lavoro

«Sono passati quindici anni da quel lunedì che ha segnato per sempre la vita di molti, trasformando un giorno grigio in un momento di dolore profondo». Così Mariella Epifanio, parente di Aldo Ferraro, descrive il giorno della sua tragica scomparsa, avvenuta a soli 32 anni sul posto di lavoro a Reggio Calabria. Per onorare la sua memoria, sabato 8 febbraio alle ore 18, nella chiesa di San Carlo Borromeo di Zambrone, verrà celebrata una messa in ricordo del giovane, nel giorno dell’anniversario della sua scomparsa. «Aldo – secondo il ricordo di Epifanio – partiva alle quattro del mattino per fare ritorno in tempo per la cena dalla sua giovane moglie e dal figlio di appena undici mesi. Quel giorno, stava lavorando a Bocale, un piccolo paese in provincia di Reggio Calabria. La sua attività consisteva nel posizionare tubi all’interno di un fosso situato sotto un alto muro di cemento. All’improvviso il muro ha iniziato a inclinarsi. Aldo, resosi conto del pericolo, ha cercato di fuggire, ma il muro lo ha travolto».
Questa tragedia ha sconvolto non solo la comunità di Zambrone, già duramente colpita in passato da tragedie simili, ma l’intero territorio provinciale. In sua memoria è stata fondata l’associazione “Amici di Aldo Ferraro”, fortemente voluta dal suo presidente Mario Ambrosi. L’associazione, per un certo periodo, ha «assegnato il Premio “Amicizia e bontà” a persone che si erano distinte per atti di amore verso gli altri, tra cui “Mamma Africa””, “Norina Ventre” e don Giuseppe Fiorillo. Inoltre – ha ricordato Epifanio -, ad Aldo è stato dedicato il campetto di calcio di Zambrone, durante l’amministrazione del sindaco Pasquale Landro, con un iter rapido vista la straordinarietà del caso, alla presenza del prefetto Latella».
È stata realizzata anche una statua intitolata “Angelo calciatore”, realizzata dallo scultore, pittore e ceramista Raffaele Famà di San Costantino Calabro, assieme al fratello Rocco, «in onore della grande passione di Aldo per il calcio, sport che ha praticato fin da piccolo come giocatore e poi come dirigente di una squadra locale».