venerdì,Aprile 19 2024

Operazione Stammer, dissequestrati i beni di Giuseppe Pititto e della madre

Sono stati entrambi condannati per narcotraffico nell’operazione della Guardia di finanza coordinata dalla Dda di Catanzaro

Operazione Stammer, dissequestrati i beni di Giuseppe Pititto e della madre
Mariantonia Mesiano

Il Tribunale di Vibo Valentia, sezione misure di prevenzione (presidente Giulio De Gregorio), in accoglimento delle istanze difensive degli avvocati Giuseppe Monteleone e Gianfranco Giunta ha disposto il dissequestro di tutti i beni Mesiano Mariantonia Mesiano, 49 anni, di Mileto e Giuseppe Pititto, 28 anni, rispettivamente moglie e figlio di Salvatore Pititto, 52 anni, di Mileto, quest’ultimo fra i principali protagonisti delle operazioni Stammer 1 e Stammer 2 contro il narcotraffico internazionale. La restituzione dei beni per Marantonia Mesiano riguarda nello specifico: un’impresa agricola denominata “Mesiano Mariantonia” con sede legale a Mileto alla in via F.sco Loiacono; l’intero complesso di beni aziendali della medesima impresa agricola composto da attrezzi agricoli, macchinari, ovini e caprini; quote per aiuti comunitari; conti correnti bancari e postali. [Continua dopo la pubblicità]

La restituzione dei beni di Giuseppe Pititto riguarda: un’autovettura Volkswagen Golf; terreni siti nel comune di Mileto per oltre 90 ettari; uno stabilimento agricolo industriale per la lavorazione del latte sito a Mileto; tutti i rapporti bancari e finanziari riconducibili a Salvatore Pititto ed ai suoi familiari.

Giuseppe Pititto

I due legali in relazione a tali beni sono riusciti a dimostrare la loro provenienza lecita così come già avvenuto nella fase cautelare per Mariantonia Mesiano e nella fase di merito per Giuseppe Pititto.

Nei confronti Mariantona Mesiano, a fronte di una richiesta della Dda a 13 anni di reclusione, il gup al termine di un processo celebrato con rito abbreviato l’ha condannata ad 8 anni di carcere per reati legati agli stupefacenti, assolvendola però dal reato associativo. In Appello – la cui sentenza è giunta nella giornata di ieri – la pena è stata ridotta dai giudici a 4 anni e 2 mesi di reclusione.

Giuseppe Pititto, invece, in primo grado rispetto alla richiesta di 16 anni di reclusione avanzata dal pm è stato condannato a 10 anni in primo grado ed a 9 anni in appello, con un ulteriore dissequestro di alcuni beni che erano rimasti oggetto di sequestro in primo grado. Salvatore Pititto – condannato ieri nel processo d’appello Stammer a 15 anni – è il padre di Alex Pititto, il 15enne condannato a 14 anni di per l‘omicidio a Mileto del 16enne Francesco Prestia Lamberti, ucciso a copi di pistola il 29 maggio del 2017.

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