Il marito di Tiziana Lombardo (morta nel 2017 dopo il parto) al marito di Martina Piserà: «Ti servirà tanta forza»
In quel caso la 37enne di Paravati morì 48 ore dopo aver dato alla luce la figlia. Nel 2022 la posizione dei dieci medici indagati fu archiviata: «Auguro a chi l'altro giorno ha perso in ospedale una parte enorme della sua vita che possa attraversare il dolore per poi ricominciare a vivere ancora»
«L’altro giorno ho letto una notizia che non avrei voluto leggere. Ho ripensato a chi è morto, a come la vita di una famiglia possa essere stravolta da un istante all’altro. Ho ripensato a come sia stato e sia passare dalla gioia dell’attesa – o della nascita – alla tragedia della morte in pochissimo tempo». Inizia così la toccante riflessione di Antonio Libertino, vedovo di Tiziana Lombardo, la 37enne originaria di Paravati morta il 5 gennaio 2017 all’ospedale Jazzolino 48 ore dopo aver dato alla luce la sua bambina. Un aneurisma addominale, dirà l’autopsia.
Le parole di Libertino fanno riferimento ovviamente alla tragedia che si è consumata all’alba di domenica scorsa, quando a perdere la vita nell’ospedale di Vibo è stata la 32enne Martina Piserà, incinta al settimo mese. I suoi funerali si terranno oggi a Mesiano di Filandari, alle 15.30.
«Ho anche e soprattutto pensato – continua il post – a chi è vivo e a quanto gli sono grato, a quanto la vita mi abbia fatto sentire vivo in questi ultimi otto anni, con tutto quello – comprese le sfide – che mi ha offerto e continua a offrirmi. Ho pensato all’amore, ai figli, agli studenti, alla famiglia, a chi con i suoi sorrisi e i suoi drammi – a volte inesistenti a volte esistenti – ha reso e continua a rendere più piena la mia vita, anche se a volte anch’io vorrei avere solo un po’ di pace».
Poi la chiosa finale, che sembra rivolta al marito di Martina, Alberto Lascala: «Auguro a chi l’altro giorno ha perso in un ospedale una parte enorme della sua vita, di poter attraversare il dolore nei tempi che gli occorreranno, per poi ricominciare a vivere ancora. Per poi aprirsi ad altre possibilità. Perché non c’è nulla di più brutto che vivere nel rimpianto di cosa è stato e di cosa avrebbe potuto essere e mai – in nessun caso – potrà più. E gli auguro tanta forza, perché ne avrà tanto bisogno. Non può ancora rendersi conto di quanta forza avrà bisogno».
Dalla tragica fine di Tiziana Lombardo scaturì un’inchiesta che coinvolse 10 medici indagati per omicidio colposo. Poi, nel 2022 l’archiviazione di tutte le posizioni disposta dal gip del Tribunale di Vibo Valentia, che pur riscontrando un ritardo nelle terapie, sottolineò la difficoltà diagnostica della patologia che causò la morte della 37enne.