giovedì,Giugno 19 2025

Sbarco migranti, la protesta dalla Ong Sea-Eye 5: «Non dovevamo approdare a Vibo Marina, per 4 volte abbiamo chiesto un porto più vicino»

L'equipaggio ha criticato le autorità italiane per aver rifiutato di assegnare una destinazione diversa e meno distante dato il contesto difficile: «A bordo c'erano 50 persone in condizioni precarie»

Sbarco migranti, la protesta dalla Ong Sea-Eye 5: «Non dovevamo approdare a Vibo Marina, per 4 volte abbiamo chiesto un porto più vicino»
Le condizioni di naufraghi e soccorsi a bordo della Ong tedesca Sea-Eye 5

Lo sbarco di 50 immigrati (11 i minori) nel porto di Vibo Marina, avvenuto ieri, ha suscitato una vibrata protesta da parte del comandante della Ong tedesca che, in un post, ha reso pubblico e stigmatizzato l’atteggiamento di chiusura, a suo avviso, da parte delle autorità italiane. Ecco il testo originale del messaggio: «Situazione precaria a bordo di SEA-EYE 5: venerdì pomeriggio SEA-EYE 5 ha ricevuto una chiamata d’emergenza da parte dell’organizzazione Alarm Phone: 50 persone su una barca blu. Qualche ora dopo, il nostro equipaggio è sul posto. Con la luce del giorno, l’equipaggio evacua tutte e 50 le persone e le porta al sicuro a bordo di SEA-EYE 5». «Già durante il loro salvataggio – spiega Merle Brinkhus, un’infermiera del Consiglio su SEA-EYE 5, descrivendo la situazione dei sopravvissuti per German Doctors -, la maggior parte delle persone era fradicia, disidratata, affetta dal mal di mare e gravemente esausta».

«Quattro volte abbiamo chiesto un porto più vicino di quello assegnato, lontano, a Vibo Valentia. Rifiutato quattro volte – spiega nel post Roman Rösener e l’equipaggio di SEA-EYE 5 -. Le condizioni di salute e sicurezza elencati per una modifica di assegnazione al porto non sono stati riconosciuti, il motivo di tale decisione è rimasto senza risposta. Con questo, le autorità italiane rischiano seriamente sia i soccorsi che il nostro equipaggio. Ci sono abbastanza porti sicuri nel sud Italia, capaci di accogliere i profughi. Nel frattempo, l’equipaggio sta fornendo tè ai superstiti e cerca di offrire loro tutto il supporto possibile in uno spazio ristretto: fianco a fianco dell’equipaggio e dei superstiti, condanniamo a gran voce il freddo e ripugnante atteggiamento delle autorità italiane».

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