«Non abbiamo mai tolto l’acqua a nessuno», il sindaco di Drapia respinge le accuse dopo mesi di disagi a Tropea – VIDEO
Diciannove famiglie tropeane denunciano l’interruzione del servizio per presunte deviazioni della sorgente Gasponi dopo il passaggio della gestione da Ferrovie dello Stato al Comune limitrofo. Ma il primo cittadino Alessandro Porcelli punta il dito contro perdite sulla rete, allacci abusivi e manutenzione assente
«Noi l’acqua non l’abbiamo mai tolta a nessuno. Non c’è stata alcuna manomissione della condotta e alle diffide ricevute ho risposto immediatamente». Non ci sta il sindaco di Drapia, Alessandro Porcelli, a finire al centro delle polemiche. Dall’inizio dell’anno, 19 famiglie che abitano negli ex alloggi delle Ferrovie dello Stato, in viale Tondo a Tropea, vivono in condizioni di grave disagio: l’acqua della storica sorgente Gasponi, alimentata per oltre un secolo, ha smesso di arrivare. I residenti, esasperati, hanno prima inviato due diffide e poi sporto denuncia proprio contro il primo cittadino di Drapia sostenendo che, dopo il passaggio della condotta dallo storico proprietario Ferrovie dello Stato alla sua amministrazione, l’acqua sarebbe stata dirottata verso altre utenze.
Porcelli, però, respinge con decisione ogni accusa: «Nei giorni scorsi ho ricevuto due diffide formali a firma dell’avv. Giuseppe Rombolà, che ci accusa, senza alcuna prova, di aver manomesso la rete idrica. Questa affermazione è falsa e l’avvocato dovrebbe saperlo, in quanto fino al maggio 2024 ha fatto parte del Consiglio comunale come consigliere di minoranza» commenta Porcelli, che spiega: «Abbiamo semplicemente attuato un progetto finanziato dalla Regione Calabria con 500mila euro che ci ha permesso di riqualificare la sorgiva Gasponi, realizzare nuovi tratti di rete e costruire un pozzo in località Masseria, che entrerà in funzione a settembre. Il progetto – precisa il sindaco di Drapia – è stato approvato in Consiglio comunale a maggio con sei voti favorevoli su sette. Nessuna manomissione, nessuna volontà di penalizzare le famiglie. Abbiamo agito per migliorare il servizio idrico del territorio».
Un intervento, quella sulla condotta della sorgente Gasponi, realizzato al fine di consentire che l’acqua venga distribuita anche nel comprensorio di Drapia e nella frazione Gasponi pur continuando ad arrivare agli ex alloggi delle Ferrovie e alla stessa stazione ferroviaria, anch’essa rimasta a secco: «Non abbiamo mai chiuso i rubinetti impedendo che l’acqua arrivasse a Tropea. È un’accusa davvero assurda. Quotidianamente vengono erogati tra i 130 e i 140 metri cubi di acqua, un quantitativo ben superiore a quello necessario per servire le 19 famiglie degli ex alloggi RFI». Inoltre, aggiunge Porcelli, con questo intervento «garantiremo, e saremo pertanto responsabili di ciò, anche la potabilità dell’acqua».
Ma allora perché l’acqua a Tropea non arriva? Per Porcelli la responsabilità è da ricercarsi in fattori esterni alla distribuzione del Comune di Drapia. Le criticità andrebbero infatti ricercate lungo la condotta, dove guasti, perdite e allacci non autorizzati potrebbero impedire il regolare afflusso d’acqua. «Abbiamo la certezza che ci sono delle perdite sulla Provinciale, basta attraversarla e si vedrà che c’è un pozzetto che manda fuori acqua. Interventi sulla condotta sono stati fatti nei giorni scorsi e sono ancora in corso – aggiunge – a dimostrazione che i problemi non sono stati causati dalla mia amministrazione ma derivano da una cattiva manutenzione della condotta o ancora peggio da un numero esagerato di allacci oltre a quelli legittimi degli ex alloggi di RFI».
Tra le accuse mosse dai condòmini al sindaco Porcelli, quella di non aver risposto alle diffide: «Falso – replica mostrando i documenti – abbiamo risposto in modo immediato, mandando la risposta sia all’avvocato Rombolà, che rappresenta i condomini, sia al prefetto, sia ai commissari prefettizi di Tropea». Altra questione sollevata dalle famiglie di viale Tondo è poi quella di un’interlocuzione che sarebbe venuta meno con il Comune di Tropea a seguito della stipula della convenzione con RFI: «Assolutamente non c’era nessuna interlocuzione da fare, anche se le abbiamo comunque fatte. La convenzione prevede che il beneficiario della risorsa è Drapia e che nel tempo, non appena ci saranno le condizioni, Tropea può fare una convenzione col Comune di Drapia. Ma noi abbiamo erogato lo stesso l’acqua. Ci siamo assunti ancora una volta la responsabilità di erogare giustamente l’acqua per chi già ne beneficiava».
Il sindaco afferma infine di aver fatto tutto quanto di sua competenza e lancia un appello alle istituzioni a vario titolo coinvolte: «Auspico sinceramente che chi ovviamente può e conosce l’andamento e la condizione della condotta faccia gli interventi dovuti. Laddove ci possono essere delle ostruzioni che si intervenga. Che venga fatta la pulizia dei pozzetti. Se ci sono abusivi vengano fuori e chiedano di essere autorizzati ad allacciarsi pagando il dovuto». E rivolgendosi alle famiglie di viale Tondo: «Pur ferito da certe dichiarazioni, che reputo diffamanti e per cui mi riservo di tutelarmi, sono sempre pronto ad incontrarvi e raccogliere le vostre lamentele ragionando sulle possibili soluzioni».