giovedì,Aprile 25 2024

Da “invincibile” ad inesistente, Domenico Russo: il militare che lavora “in nero” per lo Stato

Il caporal maggiore dell’Esercito ha perso un occhio durante un’esercitazione militare. Ha vinto tre medaglie d’oro agli "Invictus Games” portando in alto i colori dell’Italia e ricevendo i complimenti del ministro Pinotti. Ma per l’amministrazione della Difesa non esiste

Da “invincibile” ad inesistente, Domenico Russo: il militare che lavora “in nero” per lo Stato

Per una normativa, a dire il vero poco chiara, per lo Stato italiano la perdita di un occhio in servizio, per di più in difesa della Patria, non è sufficiente a ricevere uno stipendio. Bisognerebbe perdere completamente la vista per vedere, è proprio il cado di dirlo, ripagato il proprio lavoro. E’ la storia incredibile legata a Domenico Russo, il Caporal Maggiore Scelto dell’Esercito Italiano in servizio al Centro Sportivo Olimpico Esercito di Roma. Una storia in cui bisogna portare indietro il calendario a quel maledetto 2 febbraio del 1999 quando lo scoppio accidentale di una bomba a mano, durante un’esercitazione in Sardegna privò Russo dell’occhio sinistro spezzando per sempre il suo sogno di difendere il Paese stando in prima linea.

Dal congedo al lavoro gratis. Dopo essere stato congedato per Causa di Servizio nel 2000 dall’Esercito, aver ricevuto un indennizzo di appena 4000 euro, Domenico Russo è rientrato nell’EI tredici anni dopo con “ruolo d’onore”, status, riconosciuto ai militari mutilati o feriti in servizio. Un militare a tutti gli effetti. Con obblighi e doveri. Ma senza stipendio.

Per il Ministero della Difesa non esiste. Domenico Russo è, a tutti gli effetti un militare ma per l’amministrazione del Ministero della Difesa non esiste. Russo non ha né busta paga né versa contributi. Di fatto per lo Stato Italiano negli ultimi quattro anni il Caporal Maggiore Scelto vibonese è un fantasma.

Domenico Russo, un vibonese d’oro agli Invictus Games di Orlando – VIDEO

Invincibile” ma inesistente. Davvero curioso per uno come Domenico Russo che, oltre ai suoi obblighi lavorativi all’interno del Centro Sportivo Olimpico dell’Esercito, ha portato i colori italiani sul gradino più alto del podio degli “Invictus Game i giochi internazionali paralimpici dedicati ai militari che hanno contratto disabilità permanenti in servizio o per causa di servizio, nati per iniziativa della Royal Foundation, il cui promotore e testimonial è il Principe Harry d’Inghilterra, insieme al ministero della Difesa britannico. imprese sportive che gli sono valse le copertine di alcuni dei maggiori quotidiani italiani ed europei e per le quali anche lo stesso attuale Ministro della Difesa, Roberta Pinotti ha espresso la propria soddisfazione per l’eccellente risultato ottenuto.

VIDEO | L’invincibile Domenico Russo

La normativa della discordia. Per una legge interna Domenico Russo rientra tra i militari idonei a lavorare ma inidonei a percepire uno stipendio nonostante sia obbligato a “badgiare” la presenza, seguire orari di servizio, avvertire per assenze, inviare certificati medici insomma tutto quello che rientra negli obblighi di un comune lavoratore. E allora perché Russo non percepisce normalmente uno stipendio ed è costretto a vivere con una pensione di 980 euro che riceverebbe anche stando a casa? Il problema, per questa famosa normativa interna, è che il militare di Zambrone è ipovedente e non cieco totalmente. «Sembra stupido – commenta Russo in una intervista sul blog “Sledet.com” – ma è così. Per una normativa – continua – la perdita del mio occhio per servizio non è abbastanza, mentre se avessi perso anche l’altro avrei diritto allo stipendio. È strano, ma è proprio così».

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C’è una causa in corso. Domenico Russo vuole essere riconosciuto “vittima del dovere”, per questo ha intentato una causa nei confronti del Ministero della Difesa. Chiede soltanto di essere messo in condizioni di svolgere il suo servizio serenamente al pari dei suoi colleghi, e di essere messo nelle condizioni di potersi creare un futuro e forse un giorno una famiglia.

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