giovedì,Aprile 18 2024

Il “mugnaio” che denunciò a Vibo i clan “sbarca” su Rainews (VIDEO)

Pino Morelli, titolare di un mulino lungo la strada per Piscopio, ricomincia da Maierato puntando sugli antichi grani calabresi. Una storia di coraggio e determinazione

Il “mugnaio” che denunciò a Vibo i clan “sbarca” su Rainews (VIDEO)

E’ approdata sui grandi schermi di Rainews la vicenda di Pino Morelli, in passato titolare di un mulino lungo la strada che collega Vibo Valentia a Piscopio, vittima di tentativi di estorsione ai quali non si è mai piegato denunciando tutto ai carabinieri, all’epoca diretti dal luogotenente Nazzareno Lopreiato, che hanno poi portato a termine nel 2008 l’operazione denominata “Zain”. Pino Morelli è divenuto un testimone di giustizia, confermando in Tribunale a Vibo Valentia le accuse contro i suoi estorsori, “personaggi” di Stefanaconi e Piscopio all’epoca ancora alleati prima dello scoppio della faida nel settembre del 2011.

Pino Morelli, con grande determinazione e volontà, è riuscito a far ripartire il mulino puntando sugli antichi grani di Calabria grazie ad una rete di giovani agricoltori intenzionati a valorizzare una delle eccellenze del territorio vibonese. Pino Morelli, di Stefanaconi, è impegnato oggi nella lavorazione delle farine a Maierato, dopo aver conosciuto in prima persona la ‘ndrangheta. In una lettera indirizzata nel 2011 a don Luigi Ciotti, fondatore dell’associazione “Libera” contro le mafie, Pino Morelli spiegava di essere giunto al punto di dover decidere se “provare a salvare l’azienda e continuare a dare lavoro, oppure accondiscendere alle pretese” di chi l’aveva preso di mira facendogli “terra bruciata” intorno.

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L’escalation e la ripresa. Gli estorsori hanno inizialmente lasciato davanti al mulino di Morelli una bottiglia contenente liquido infiammabile ed alcune cartucce calibro 12. Nei giorni immediatamente successivi, la saracinesca del mulino è stata invece raggiunta da dieci colpi di pistola calibro 9×21. Danneggiamento a cui è poi seguita, telefonicamente, un’esplicita richiesta estorsiva: 35mila euro subito più 12mila euro da sborsare nel periodo di Natale e per tutti gli anni a seguire.

Richieste di pagamento del “pizzo” puntualmente denunciate da Pino Morelli all’allora comandante della Stazione die carabinieri di Vibo Valentia, Nazzareno Lopreiato, e che gli sono costate anni di isolamento. Oggi, la ripartenza. Un esempio da seguire ed una speranza per tutti i vibonesi ed i calabresi onesti.

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