Niente teatro al “Moderno” di Vibo, il comandante Tafaro: «Io trattato da mafioso»
Sulla vicenda della sospensione della rassegna amatoriale, interviene il responsabile provinciale dei Vigili del fuoco: «La struttura senza autorizzazione dal ’96. Non mi sarei mai aspettato che far rispettare le leggi avrebbe scatenato un tale polverone»
Il comandante provinciale dei Vigili del fuoco, ingegner Salvatore Tafaro, interviene per fare chiarezza sulla vicenda che ha portato il suo Comando ad emettere una diffida dall’utilizzo del Cinema Moderno di Vibo Valentia quale sede della rappresentazione teatrale “Serata in famiglia”, inserita nell’ambito della rassegna amatoriale “Tutti a teatro”.
«Occorre premettere – spiega Tafaro – che il Cinema “Moderno”, a partire dal 3 ottobre 1996, è stato autorizzato sempre come cinema (verbale della Commissione provinciale di vigilanza del 3.10.96). In seguito nel 2015, dopo la realizzazione dei lavori per due salette da 35 persone cadauna, e su sollecito del Comando dei Vigili del fuoco, nel 2015 è iniziato l’iter istruttorio per l’agibilità come multisala cinematografica. La Commissione Provinciale di Vigilanza – aggiunge il comandante – si è riunita due volte, concludendo i propri lavori con un parere favorevole al rilascio dell’agibilità per un numero massimo totale (nelle tre sale) di 422 persone, a seguito del quale lo stesso Comando ha rilasciato il certificato di prevenzione incendi con la limitazione d’esercizio alle sole proiezioni cinematografiche».
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Quindi, «il titolare del cinema, all’atto della presentazione della domanda per il rilascio del Certificato di prevenzione incendi (Cpi), ha richiesto l’autorizzazione per “Cinematografo”, motivo per cui egli stesso era ben consapevole della limitazione di esercizio alla quale era soggetto il proprio locale. A questo proposito – aggiunge Tafaro -, è appena il caso di ricordare che le misure di prevenzione incendi nei locali di pubblico spettacolo sono regolamentate dal D. M. 19.8.1996, che, in funzione del tipo di attività da esercire, detta precise norme che sono più restrittive, ovviamente, per le sale teatrali, a causa dei rischi derivanti dalla scenografia utilizzata». Da quanto sopra esposto, per Tafaro, si «evince molto chiaramente che il Cinema “Moderno”, pur avendo svolto, come si dice, da anni, spettacoli teatrali, in realtà non è mai stato autorizzato in tal senso».
Il comandante provinciale evidenzia poi di non aver gradito come la questione sia stata commentata sui social network, «da parte di pochi soggetti che hanno cercato di instaurare tra i cittadini e le istituzioni un clima di sfiducia e malcontento generale, in particolare, nei confronti del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Vibo, con osservazioni che hanno anche rasentato la legalità (Vedi ad es. il commento di un utente Fb che definisce il comportamento del Comandante “quasi mafioso”)».
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Amaro, quindi, il commento di Tafaro: «Non mi sarei mai aspettato che far rispettare le regole e le Leggi, potesse scatenare tutto questo. Vorrei invece ricordare, perché forse questo aspetto è noto a pochi, che il Comando fin da subito ha dimostrato di voler collaborare per il superamento delle difficoltà riscontrate, suggerendo la convocazione immediata della Commissione Comunale di Vigilanza, per la stessa giornata. In ultimo, il Comando ha rinnovato ancora una volta la piena disponibilità per la soluzione, in tempi brevi e nel rispetto delle Leggi, della problematica che esiste dal 1996».