venerdì,Aprile 19 2024

Ordigno contro casa nel Reggiano, indagato un vibonese

Insieme ad altri due calabresi avrebbe agito per indurre la vittima a restituire la somma di 5mila euro a lui consegnata perché si intestasse fittiziamente un bar

Ordigno contro casa nel Reggiano, indagato un vibonese

Era la notte del 29 luglio del 2017 quando un ordigno dinamitardo esplose davanti all’ingresso di un’abitazione di Borgo Visignolo, un piccolo borgo sulle colline reggiane: la forte deflagrazione causò danni seri all’edificio, una villetta in affitto ad un commerciante modenese, fortunatamente vuota. Sulla vicenda indagarono i Carabinieri: ora la Procura di Reggio Emilia ha emesso l’avviso di conclusione delle indagini preliminari e notificato l’informazione di garanzia a tre cittadini calabresi: un 49enne di Palmi, un 53enne di Oppido Mamertina e un 44enne di Vibo Valentia.

Quattro i capi di imputazione riportati nell’avviso della conclusione delle indagini preliminari: i tre indagati sono chiamati a rispondere di concorso nei reati di detenzione e porto di esplosivo; crollo di costruzione doloso per aver provocato ingenti danni all’edificio oggetto della deflagrazione; danneggiamento aggravato e tentato estorsione. A giudizio dell’accusa i tre avrebbero cagionato l’esplosione con lo scopo di indurre la vittima a restituire la somma di 5.000 euro a lui consegnata perché si intestasse fittiziamente un bar, presso un’area di servizio del Modenese, già di proprietà di una società riconducibile agli indagati: cosa mai concretizzata per la desistenza da parte della stessa vittima.

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