mercoledì,Aprile 24 2024

‘Ndrangheta: restituiti beni per 800 mila euro a Piero Castagna e famiglia

La Corte d’Appello revoca la confisca del patrimonio del vibonese residente con i familiari a Vena Superiore

‘Ndrangheta: restituiti beni per 800 mila euro a Piero Castagna e famiglia

Annullata dalla Corte d’Appello di Catanzaro presieduta da Giancarlo Bianchi, a latere i giudici Ippolita Luzzo e Maria Rosaria Di Girolamo il provvedimento di confisca datato 25 marzo 2016 emesso dal giudice dell’esecuzione nei confronti di Piero Castagna, 49 anni, di Vena Superiore, condannato nell’ottobre 2010 con sentenza definitiva per estorsione pluriaggravata. La confisca annullata interessa anche i beni di Maria Luisa Mannella e Maria Domenica Colloca, rispettivamente moglie e mamma di Castagna, e dei fratelli di Piero Castagna: Ivan, Maria Cristina e Antonio.

Le indagini difensive condotte dagli avvocati Francesco Stilo e Diego Brancia hanno dimostrato alla Corte che i beni immobili nella disponibilità di Piero Castagna erano stati acquistati dal padre Nicola Castagna e poi ceduti ai figli e non vi sarebbe stata pertanto alcuna sperequazione fra i redditi dichiarati e le disponibilità economiche.

La Corte d’Appello ha quindi disposto l’annullamento della confisca dei seguenti beni: impresa con sede in via Lavrisi a Vibo intestata a Piero Castagna; Appezzamento di terreno agricolo a Vibo in località Cozza intestato a Castagna Maria Cristina due autovetture intestate a Castagna Ivan (Smart) e Castagna Antonio (Fiat); un fabbricato ed un terreno siti a Vena (località Malafirmi); tre terreni a Vibo; quote della Ctm Srl con sede ad Alba (Cn); depositi a risparmio di Maria Luisa Mannella e Maria Domenica Castagna; autocarro Iveco intestato a Castagna Maria Domenica; capannone industriale a Porto Salvo Z.I. intestato a Ivan Castagna. Il valore complessivo dei beni per i quali è stato disposto l’annullamento della confisca ammonta a 800 mila euro.

I giudici hanno infine rigettato la richiesta di restituzione dei beni avanzata dal terzxo Massimo Pannaci che rivendicava la restituzione di un capannone industriale che è stato invece restituito a Ivan Castagna.

Piero Castagna è stato condannato in via definitiva alla pena di due anni ed otto mesi di reclusione per estorsione continuata in concorso, a seguito dell’operazione denominata “Caterpillar”. Avrebbe intimidito e minacciato l’impresa che si aggiudicò una gara d’appalto. Condotte illecite perpetrate per imporre l’assunzione dei propri dipendenti e l’impiego dei propri mezzi meccanici.

La Dia confisca beni per 800mila euro all’imprenditore Piero Castagna

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