venerdì,Aprile 19 2024

Fuori casa per accudire animali o preparare conserve, denunciati dalla Guardia di finanza

Tra i fermati anche familiari di appartenenti ai clan di Rosarno e Piscopio. Sessantasei in totale le denunce delle Fiamme gialle nel Vibonese

Fuori casa per accudire animali o preparare conserve, denunciati dalla Guardia di finanza

Numerosi uomini e mezzi della Guardia di Finanza sono giornalmente impiegati, nell’ambito del più ampio dispositivo interforze coordinato dalle locali autorità di pubblica sicurezza, nell’esecuzione di controlli sulla mobilità e sulla sospensione delle attività produttive e commerciali, al fine di riscontrare il rigoroso rispetto dei divieti e delle altre prescrizioni contenute nei decreti del presidente del Consiglio dei ministri e nelle ordinanze emanate dal presidente della Regione Calabria, per attuare misure di prevenzione e contenimento dei rischio di contagio da coronavirus.

Dal 12 al 25 marzo sono stati complessivamente eseguiti 410 controlli alle persone e 826 agli esercizi commerciali, in molti comuni della provincia, che si sono conclusi con la denuncia all’autorità giudiziaria di 66 soggetti, ritenuti responsabili del reato previsto e punito  dall’art. 650 del codice penale, per avere violato, nella stragrande maggioranza dei casi, il divieto di spostamento fuori abitazione, senza un valido e legittimo motivo tra quelli previsti.

Tra i denunciati si segnalano anche due soggetti controllati, a bordo di un’autovettura, presso lo svincolo autostradale A2 di Rosarno, dai finanzieri del Nucleo di Polizia economico finanziaria di Vibo Valentia, che alla vista dei militari cambiava prontamente direzione, provenienti dal Reggino, entrambi pregiudicati, che dichiaravano di trovarsi nel Vibonese per accudire alcuni animali di loro proprietà.

La stessa denuncia è toccata a tre persone di un medesimo nucleo familiare, fermati e controllati, che non erano in grado di fornire alcuna autocertificazione e valida giustificazione per il loro spostamento, dichiarando di provenire da Rosarno e di essere giunti a San Calogero per preparare delle conserve alimentari da spedire ad un parente detenuto, tratto in arresto nell’ambito dell’operazione “Magma” condotta dalla Dda di Reggio Calabria contro la cosca Bellocco di Rosarno.

Stessa sorte anche per un altro noto pregiudicato, fratello di un soggetto detenuto sottoposto al regime del 41-bis, coinvolto nell’operazione “Rimpiazzo” della Dda di Catanzaro nei confronti del clan dei Piscopisani, fermato, controllato e denunciato in quanto si era recato a trovare la fidanzata.

Ai sensi dell’art. 10 dell’ordinanza regionale n. 12 del 20 marzo 2020, i sei sono stati anche segnalati alle Asp competenti per essere sottoposti alla misura della quarantena obbligatoria per 14 giorni.

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