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“Strage di Carasace”: Mileto ricorda le 39 vittime del bombardamento alleato

Si è celebrato ieri, con una breve ma significativa cerimonia, il 74esimo anniversario di una delle pagine più tristi della plurimillenaria storia della cittadina normanna

“Strage di Carasace”: Mileto ricorda le 39 vittime del bombardamento alleato

Son passati ben 74 anni dalla “Strage di Carasace”, senza dubbio una delle pagine più tristi della plurimillenaria storia della città di Mileto. La ricorrenza è stata commemorata ieri con una breve cerimonia svoltasi in serata nella piazza antistante la chiesa di San Michele, luogo dove è situato il monumento marmoreo eretto il 16 luglio del 1988 per ricordare le 39 vittime dell’infausto bombardamento attuato dagli aerei alleati alla fine della Seconda guerra mondiale.

Dopo la messa celebrata dal parroco della Badia Salvatore Cugliari, a deporre una corona di fiori ai piedi della stele (foto in basso) con su incisi i nomi di tutti i civili periti nella strage, è stato il vicesindaco Francesco Schimmenti, affiancato dall’assessore Giuseppe Cupi e dal vicecomandante di Polizia municipale Renato Parrone.

Momenti significativi e di profondo impatto emotivo, che sono serviti a far rivivere alla numerosa cittadinanza presente ricordi mai sopiti, i risvolti di un episodio di morte e violenza che ha segnato la vita di decine di famiglie miletesi. Una tragedia immane, i cui risvolti a decenni di distanza rimangono, tra l’altro, ancora in gran parte da chiarire.

Sull’argomento, dettagliati scritti sono stati pubblicati anni fa dal compianto professore Giuseppe Occhiato e dallo studioso Filippo Bartuli. Pagine di mera cronaca, che hanno permesso di ripercorrere passo passo le tragiche fasi del bombardamento, sino a quando i corpi straziati delle 39 vittime, e tra queste molti bambini e donne, furono adagiati sotto un grande albero nel cortile del locale ospedale dell’epoca, in attesa di trovare degna sepoltura.

La città di Mileto, in virtù del sangue versato dai suoi figli in quell’occasione, ha ottenuto dalla Presidenza della Repubblica Italiana una medaglia in bronzo al merito civile.

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