giovedì,Aprile 25 2024

Vibo, fine lockdown anche per la prostituzione: le lucciole tornano alla luce del sole – Video

In piazza Gramsci, di fronte all'ospedale “Jazzolino”, il fenomeno si ripresenta in pieno giorno attirando perlopiù anziani clienti. E c’è chi le giustifica: «Hanno bisogno di lavorare»

Vibo, fine lockdown anche per la prostituzione: le lucciole tornano alla luce del sole – Video

Prostitute in pieno giorno e in pieno centro abitato. Succede a Vibo Valentia, in piazza Gramsci, di fronte all’ospedale “Jazzolino”. Una piccola area verde con alberi e panchine. Un luogo lasciato in totale stato di degrado e di abbandono: cestini divelti, spazzatura per terra, mascherine e guanti gettati sul terreno. Una vecchia cabina telefonica che ancora qualcuno utilizza. Accanto ai cassonetti per la raccolta di indumenti usati e per la raccolta di oli esausti, spazzatura e rifiuti ingombranti. Ma non è tutto. Perché qui, come già vi abbiamo documentato anni fa, ci sono anche le prostitute, ritornate dopo il lockdown.  

«Ragazze dell’est che arrivano in autobus da Gioia Tauro e Rosarno». Ne scorgiamo una seduta sul marciapiede. È giovane. Un anziano cliente l’ha appena riaccompagnata. Qualcuno si accorge della presenza della telecamere e l’avverte. La ragazza si allontana per poi tornare con in mano una scatola di calzini e accendini. «Cosa vuole? La prego signora, non riprenda!». Ci mostra la merce che ha in mano mentre frettolosamente si allontana.

Molti sono a conoscenza del fenomeno, come il titolare di un’attività commerciale che si affaccia sulla piazza. «Oltre a bazzicare qui, ce ne sono altre che stazionano davanti all’obitorio cittadino, nei pressi di un’area parcheggio». Una “presenza” più volte segnalata alle forze dell’ordine «È intervenuta qualche tempo fa la polizia, ma nel giro di pochi mesi sono ritornate». C’è anche chi le giustifica, è un venditore ambulante. Le vede scendere dall’autobus tutte le mattine: «Hanno solo bisogno di lavorare» commenta.Anche questo, a conti fatti, è uno spaccato di ritorno alla “normalità” dopo l’emergenza sanitaria che ha spaventato tutti ma che ora non fa più paura.

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