venerdì,Aprile 19 2024

Rinascita-Scott e “fughe in avanti”: nel Vibonese è corsa degli enti locali a costituirsi parte civile

Asp e Comune di Vibo anticipano che intendono avanzare al gup richieste in tal senso, mentre fra i politici continuano a stare al loro posto anche i consiglieri citati nell’inchiesta per rapporti con i boss

Rinascita-Scott e “fughe in avanti”: nel Vibonese è corsa degli enti locali a costituirsi parte civile

E’ iniziata con largo anticipo la “gara” per la richiesta di costituzione di parte civile ad opera degli enti locali del Vibonese nel procedimento “Rinascita-Scott” che si aprirà l’11 settembre con l’udienza preliminare nei confronti di 456 imputati. Una costituzione di parte civile che nel 2020 dovrebbe essere scontata per gli enti locali indicati quali parti offese, ma che evidentemente non è tale se sentono il desiderio di annunciarlo con tanto di “note stampa”. [Continua]

L'Azienda sanitaria provinciale di Vibo

L’Azienda sanitaria provinciale – attraverso il commissario straordinario Giuseppe Giuliano – ha conferito incarico all’avvocato dell’ente Francesco Procopio per avanzare al gup la richiesta di costituzione di parte civile nel procedimento “Rinascita-Scott” sentendosi lesa da una serie di condotte contestate ad alcuni imputati. Sulla richiesta e sulla sua ammissibilità deciderà il gup. In particolare, l’Azienda sanitaria provinciale di Vibo si sente danneggiata dalle presunte condotte illecite messe in atto dagli imputati Antonio Di Virgilio, dall’avvocato Francesco Stilo, dall’assistente giudiziario del Tribunale di Vibo Danilo Tripodi e dalla propria dipendente Chiarina Cristelli, quest’ultima in forza all’ufficio veterinario e specialista ambulatoriale, tutti a vario titolo accusati di concorso in corruzione in atti giudiziari rivelazione di segreti d’ufficio e concorso esterno in associazione mafiosa.

L’altro ente locale che ha anticipato tutti nell’invio di un comunicato stampa (attraverso la segreteria del sindaco Maria Limardo) per annunciare la volontà di costituzione di parte civile è il Comune di Vibo Valentia. “Appena all’ente verrà notificato il decreto di citazione a giudizio davanti al gip – si legge nel comunicato stampa del Comune di Vibo – la giunta municipale delibererà la costituzione di parte civile avvalendosi dell’avvocatura comunale”.

Ora, a parte gli errori tecnici nel comunicato stampa visto che si tratta del gup (il dott. Claudio Paris, giudice per l’udienza preliminare) e non del gip e di un decreto di fissazione dell’udienza preliminare e non di una “citazione a giudizio davanti al gip” (e nel Comune di Vibo i penalisti fra i consiglieri non mancano per capirne le differenze), colpisce la tempestività del Comune che, nello stesso comunicato stampa, “confessa” di non aver ancora ricevuto la notifica del decreto di fissazione dell’udienza preliminare e, quindi, di non aver ancora potuto deliberare attraverso la giunta comunale la costituzione di parte civile.

Ben venga, in ogni caso, anche l’annuncio della volontà di costituirsi parte civile, purchè si sia poi coerenti con ciò che si va a fare. Costituirsi parte civile in un processo penale significa infatti affiancare – con un proprio legale – la pubblica accusa (il pubblico ministero) nell’esercizio dell’azione penale rappresentando dinanzi al giudice la c.d. “accusa privata” al fine di ottenere dagli imputati il risarcimento del danno che dovrà poi essere liquidato in sede civile. E significa soprattutto condividere l’impianto accusatorio messo in piedi dalla Procura.

Sarà allora interessante capire come il Comune di Vibo intenderà esercitare il suo ruolo di parte civile nel procedimento “Rinascita-Scott” (o nel procedimento “Rimpiazzo”) quando dagli atti della stessa inchiesta emergono i contatti o i rapporti (anche telefonici) di diversi attuali consiglieri comunali con boss del clan lo Bianco-Barba e con altri imputati di primo piano di Vibo Marina. E sarà interessante vedere in aula (nel pubblico processo che seguirà al rinvio a giudizio) il volto del legale di parte civile del Comune di Vibo quando i pubblici ministeri della Dda di Catanzaro andranno ad illustrare al giudice quanto emerge dall’inchiesta proprio fra alcuni imputati ed alcuni consiglieri comunali.

Il Municipio di Cessaniti
Il Comune di Cessaniti non indicato parte offesa

Questi, in ogni caso, i Comuni individuati dalla Dda di Catanzaro quali parti offese nel procedimento “Rinascita-Scott”: Comune di Vibo Valentia, Comune di Filandari, Comune di Filogaso, Comune di Ionadi, Comune di Limbadi, Comune di Maierato, Comune di Mileto, Comune di Pizzo, Comune di Ricadi, Comune di San Costantino Calabro, Comune di San Gregorio d’Ippona, Comune di Sant’Onofrio, Comune di Stefanaconi, Comune di Tropea e Comune di Zungri (oltre alla Provincia di Vibo Valentia). Manca fra i Comuni indicati quali parti offese – e probabilmente si tratta di una svista da parte della Dda – quello di Cessaniti che pur viene inserito nell’operazione “Rinascita- Scott” al centro delle contestazioni mosse alle ‘ndrine dei Barbieri e dei Bonavena. E manca ancor di più quello di Nicotera che è pure al centro di diversi fatti illeciti e sede operativa, insieme a Limbadi, del clan Mancuso. La “corsa” della politica che amministra gli enti locali a costituirsi parte civile è in ogni caso iniziata. Quella per la “pulizia” al proprio interno è invece ancora una volta rimandata a data…da destinarsi.

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