sabato,Aprile 20 2024

Mezzo quintale di cocaina e 400mila euro in contanti, arrestati a Roma due vibonesi

Sono imparentati con il latitante Gianluca Tassone di Soriano. La sostanza, per un valore di cinque milioni di euro, secondo gli inquirenti stava per essere spostata in un luogo sicuro dopo l’arresto di un loro complice

Mezzo quintale di cocaina e 400mila euro in contanti, arrestati a Roma due vibonesi

Mezzo quintale di cocaina purissima per un valore di 5 milioni di euro. Un trolley contenente quasi 400mila euro in contanti. È questo lo scottante carico che S. P., 37 anni, e A. V., 26 anni, trasportavano a bordo di un furgone Mercedes prima di essere intercettati dalla Sezione antidroga della Squadra mobile di Roma nella zona di Ponte di Nona, nella zona est della Capitale. I due, entrambi vibonesi ed entrambi con precedenti di polizia, risultano legati da rapporti di parentela al latitante Gianluca Tassone, 39 anni, di Soriano, condannato a 13 anni e 7 mesi per associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.

I due sono stati arrestati insieme ad una terza persona, V. F., 54 anni, di Messina, gravato da precedenti contro il patrimonio e in materia d’armi, trovato in possesso di 1,2 chili di cocaina a seguito del controllo di un altro furgone Mercedes intestato a S. P.. Dunque, proprio gli elementi emersi in seguito a questo primo arresto, hanno portato gli investigatori a disvelare un’organizzazione criminale più ampia e ramificata, consentendo di intercettare l’altro furgone guidato da A. V., intento ad uscire da un garage di Via Giorgio Bo, a bordo del quale sono stati rinvenuti 52 chili di cocaina e 388.980 euro in contanti. Sul mezzo anche numerosi telefoni cellulari e sim telefoniche di gestori esteri. Elementi che fanno propendere la Mobile per l’ipotesi che i due stessero spostando la sostanza stupefacente e il denaro – in considerazione dell’arresto del loro complice –  in un altro luogo considerato più sicuro.

Particolare la forma con la quale è risultata confezionata la cocaina: oltre al tradizionale “pacco” del peso di un chilo, la sostanza si presentava modellata in tegole curve del peso di 200 grammi ognuna. La droga – la cui perizia qualitativa ne ha stabilito la purezza pari al 100 per cento – una volta immessa sul mercato avrebbe fruttato più di 5 milioni di euro.

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