venerdì,Marzo 29 2024

Narcotraffico: processo “Replay” in corso a Roma da nove anni, nuovo rinvio

Fra gli imputati, oltre a Pasquale Bonavota, anche il boss di Zungri Giuseppe Accorinti che si è visto annullare una condanna a 21 anni. L’operazione è scattata nel 2004 ad opera della Dda di Catanzaro

Narcotraffico: processo “Replay” in corso a Roma da nove anni, nuovo rinvio

Se ne riparlerà il 16 gennaio prossimo per il processo nato dall’operazione “Replay” in corso dinanzi al Tribunale collegiale di Roma che vede imputati anche diversi vibonesi. Nell’udienza di ieri si è infatti registrato un nuovo rinvio, non essendo andata a buon fine la notifica per la citazione di un teste della pubblica accusa. Un procedimento penale dall’iter a dir poco unico, atteso che l’operazione è scattata il 12 dicembre 2004 con una ventina di arresti fra il Vibonese e Roma disposti dal gip distrettuale di Catanzaro su richiesta dell’allora pm della Dda, Marisa Manzini. Ad otto anni dal blitz con il quale la Dda di Catanzaro ha sgominato una presunta associazione a delinquere dedita al narcotraffico, e dopo una decisione della Cassazione che individuava nella capitale la sede dell’associazione e quindi nel Tribunale di Roma la sede competente alla trattazione del processo, nel 2011 il processo è stato incardinato nella capitale e da allora è ancora in corso da ben nove anni. [Continua]

Giuseppe Accorinti

Nel maggio 2007, in sede di udienza preliminare, il gup catanzarese per una parte degli indagati aveva disposto la trasmissione degli atti alla Dda di Roma ritenendola territorialmente competente. Gli altri imputati erano invece stati rinviati a giudizio. L’11 luglio 2007, il Tribunale collegiale di Vibo condannava così quattro imputati, fra i quali Giuseppe Accorinti di Zungri al quale erano stati inflitti 21 anni di reclusione per aver curato, secondo l’accusa, diverse operazioni di acquisto e smercio di ingenti quantitativi di cocaina fra il 2002 ed il 2004. La sentenza era stata poi confermata il 25 febbraio 2009 in Appello a Catanzaro. Sia i giudici di primo che di secondo grado si erano ritenuti territorialmente competenti a giudicare gli imputati, ma il 14 maggio 2009 la Cassazione ha annullato per incompetenza territoriale tutte le condanne ritenendo Roma la sede competente. A nove anni dall’avvio del dibattimento dinanzi al Tribunale collegiale di Roma, il processo è ancora in corso e per il 16 gennaio prossimo è programmata l’escussione di alcuni testi di polizia giudiziaria che hanno condotto le indagini.

Gli imputati si trovano a giudizio con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata al traffico di ingenti partite di cocaina fra la provincia di Vibo, la capitale e l’intero territorio nazionale. In totale sono 29 gli episodi di narcotraffico contestati, con la cessione di diversi chili di cocaina per svariati milioni. Sotto processo ci sono: Giuseppe Accorinti, 61 anni, ritenuto dagli investigatori il boss di Zungri; Pasquale Bonavota, 46 anni, indicato quale vertice dell’omonima cosca di Sant’Onofrio; Cosimo Ierace, 56 anni, originario di Mongiana, ma residente a Roma; Nicola Barbieri, 44 anni, di Stefanaconi; Francesco Nardelli, 60 anni, di Rosarno; Massimiliano Del Pizzo, 51 anni, di Chieti; Marino Ferrante, 47 anni; Carmelo Gentile, 59 anni; Francesco De Masi, 68 anni; Vincenzo Brunori, 67 anni; Luciano Casamonica, 63 anni; Roberto Tavella, 57 anni; Ruben Alicandri, 43 anni; Francesco Ricci, 42 anni, e Luciano Marsella, 47 anni, tutti di Roma.  Pasqualino La Pasta, 40 anni, di Pomigliano D’Arco (Na), è stato invece già prosciolto dal reato associativo e si trova a giudizio solo per alcuni reati-fine legati agli stupefacenti. Impegnati nel collegio di difesa gli avvocati Miele, Gaito, Marazzita, Barilaro, Sabatino, Mammoliti, Mandaglio, Bagnato, Sforza e Belcastro.

top