giovedì,Marzo 28 2024

‘Ndrangheta: estorsione ai pescatori di Vibo Marina, ammesse le parti civili

Tre gli indagati per i quali la Dda di Catanzaro ha chiesto il rinvio a giudizio

‘Ndrangheta: estorsione ai pescatori di Vibo Marina, ammesse le parti civili

Sono state ammesse dal gup distrettuale di Catanzaro, Assunta Maiore, le costituzioni di parte civile dell’associazione antiracket ed antiusura della provincia di Vibo Valentia, assistita dall’avvocato Giovanna Fronte, del Comune di Vibo, assistito dall’avvocato Maristella Paolì, e della Provincia con l’avvocato Francesca Lo Bianco, nel procedimento penale per il quale la Dda ha chiesto il rinvio a giudizio di tre soggetti per l’estorsione ai danni dei pescatori di Vibo Marina. 

Si tratta di: Rosario Primo Mantino, 42 anni, di Vibo Marina; Francesco Fortuna, 23 anni, pure lui di Vibo Marina; Rosario Pompeo Tavella, 27 anni, di Vibo Marina.

Secondo le indagini della Squadra Mobile di Vibo Valentia, con il coordinamento della Dda di Catanzaro, il 13 giugno 2015 due persone avrebbero partecipato – armate di bastoni – all’aggressione nei confronti di un pescatore. Le condotte di violenza e minaccia in danno delle persone offese (i fratelli Gambardella) sarebbero avvenute all’interno del porto di Vibo Marina al fine di costringerle, con metodo mafioso, a consegnare quantità di pescato – tonni da 30 chili ciascuno – senza il versamento del corrispettivo.

I tre indagati, Rosario Mantino, Rosario Tavella e Francesco Fortuna sono accusati di aver agito in concorso fra loro. Prossima udienza il 6 dicembre.

 

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