giovedì,Marzo 28 2024

Dimissioni del presidente della Bcc del Vibonese, il vice Muzzopappa: «Scelta autonoma»

Il neo presidente facente funzioni spiega le motivazioni alla base della scelta di Gennaro Davola di lasciare il vertice dell’istituto di credito, dettata da «pressanti ed inderogabili esigenze professionali e familiari»

Dimissioni del presidente della Bcc del Vibonese, il vice Muzzopappa: «Scelta autonoma»

«Nella mia qualità di vicepresidente – facente funzioni di presidente – del Consiglio di amministrazione della Banca di Credito Cooperativo di San Calogero e Maierato – Bcc del Vibonese a chiarimento di alcune notizie di stampa, la cui fonte è certamente estranea all’istituto di credito, relative alle dimissioni del presidente Gennaro Davola, è doveroso precisare quanto segue: il dottor Davola, ha rassegnato le proprie irrevocabili dimissioni da presidente del Consiglio di amministrazione in maniera assolutamente spontanea ed autonoma; il Consiglio di amministrazione, all’unanimità, lo ha invitato ad un momento di riflessione ribadendo i sentimenti di stima per la persona, per il professionista e soprattutto per il ruolo e i risultati acquisiti nel suo ruolo di presidente, apprezzabili nonostante la breve durata del suo mandato».

A scrivere è l’avvocato Francesco Muzzopappa, presidente facente funzioni dell’istituto di credito vibonese subentrato nel ruolo dopo l’addio del presidente Gennaro Davola, a capo della banca per poco più di sei mesi.

«Il dottor Davola – spiega l’interessato ricostruendo l’esito della riunione del 22 dicembre scorso -, pur prendendo atto della piena ed incondizionata vicinanza degli organi amministrativi, non ha inteso recedere dalla sua volontà, motivata da pressanti ed inderogabili esigenze professionali e familiari, ed ha pertanto confermato le dimissione che il Consiglio di amministrazione ha, a questo punto, accolto».

Dunque, per il presidente facente funzioni «del tutto prive di fondamento, risultano le insinuazioni tese a collegare le dimissioni del dottor Gennaro Davola con le risultanze dell’attività ispettiva della Banca d’Italia appena iniziata presso la nostra azienda i cui esiti, evidentemente, non possono essere noti ad alcuno. E’ legittimo ritenere, che alla base di tali notizie, si celi un disegno destabilizzante, posto in essere da pochi, con il preoccupante scopo di minare l’immagine, la reputazione e la solidità di una delle aziende più importanti della nostra regione, di cui mi pregio, insieme agli altri componenti del Consiglio di amministrazione di essere socio ed amministratore. Ne consegue che altre notizie di supporto a tale disegno non saranno tollerate e saranno intraprese le iniziative utili a tutelare, in ogni sede e contro chiunque, gli interessi dell’azienda, dei suoi dipendenti, dei soci, degli organi sociali, dei risparmiatori e di tutti gli utenti. La stampa, alla quale si ribadisce incondizionata stima, è invitata a porsi quale ulteriore presidio di tutela di una delle più belle realtà economiche della provincia qual è l’azienda rappresentata dal sottoscritto».

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