sabato,Aprile 20 2024

Radar della Prociv mai realizzato nelle Serre, condannati funzionari regionali

Danno milionario da risarcire. Persi fondi comunitari per quasi tre milioni di euro. Ritenuta responsabile anche Antonella Sette, nel 2018 assessore all’Ambiente del Comune di Vibo

Radar della Prociv mai realizzato nelle Serre, condannati funzionari regionali

Quattro condanne da parte della Corte dei Conti calabrese per la mancata realizzazione di una stazione Radar metereologica della Protezione Civile nel comune di Mongiana, finanziata da fondi europei veicolati dal Por Calabria 2000/2006. L’opera non è stata ad oggi realizzata e non è più attuabile in ragione dell’assenza di copertura finanziaria stante la perdita dei finanziamenti comunitari, mentre il radar già pagato dalla Regione Calabria si trova inutilizzato nella sede della Selex in Germania.

Sulla base di tale ricostruzione dei fatti, la Procura regionale ha notificato invito a dedurre nei confronti di quattro convenuti, contestandogli la causazione gravemente colposa di un danno erariale di euro 2.904.156,00, oltre rivalutazione monetaria, interessi legali e spese di giustizia. La condanna è arrivata per una somma complessiva di oltre un milione e 700mila euro. Per la Corte dei Conti, vi è la piena responsabilità amministrativa del geom. Giampiero Gentile, 76 anni, di Praia a Mare, che ha rivestito, il ruolo di responsabile di misura e di Rup per la fase di negoziazione e successiva aggiudicazione. Per i giudici contabili, il geom. Gentile – che è stato condannato a dover risarcire la somma di 707.133,12 euro – pur consapevole dei problemi di localizzazione dell’istallazione, ha emesso, in data 9 e 15 dicembre 2008, i certificati di pagamento del primo Sal, cui hanno fatto seguito i decreti regionali di liquidazione della prima parte del corrispettivo (complessivi euro 866.880 euro, a favore delle ditte Selex ed Elsag Datamat spa). Inoltre, il geom. Gentile, nonostante il parere del Dipartimento politiche dell’ambiente avesse rinviato alla necessità di richiedere il parere sul sito all’Ente Parco naturale delle Serre e di rispettare le prescrizioni ivi eventualmente impartite, ha sostanzialmente acconsentito all’espletamento del collaudo in fabbrica (senza neppure la presenza di un rappresentante della Protezione civile regionale), con conseguente pagamento degli importi contrattuali. [Continua dopo la pubblicità]

Peraltro, l’ente Parco Naturale delle Serre, con nota del 17 aprile 2009, aveva espresso il proprio diniego di nulla osta, poiché il progetto ricadeva in una riserva integrale che vieta qualsiasi intervento edilizio.
Dunque, “premessa la tardiva rilevazione dell’inidoneità del primo sito“, il geom. Gentile avrebbe avuto un ruolo decisivo, quale Rup e responsabile di misura, nell’individuazione del secondo sito (sopralluogo del 15/10/2008) pur in assenza della previa acquisizione di tutti i necessari pareri e anche il secondo sito (dopo il primo su Monte Pecoraro) si è rivelato inidoneo, “senza porre in essere alcuna iniziativa per assicurare che l’opera andasse a buon fine”. Nonostante tutto, addirittura, per la Corte dei Conti i pagamenti alla ditta sono stati ancora una volta erogati, come da certificazione del I Sal sottoscritta da Gentile e da determina di pagamento del II Sal, sottoscritta dall’ing. Luciano Matragrano in data 6 luglio 2009.

Quanto all’ing. Luciano Matragrano – che dovrà pagare 530.349,84 euro – la Procura contabile ha evidenziato che la sua funzione di direttore dei lavori gli imponeva di svolgere un’opera di vigilanza e di controllo sull’andamento dei lavori e di verificare che le opere venissero eseguite a regola d’arte e, ancora prima, che non vi fossero inadeguatezze progettuali o altri impedimenti tecnici tali da non consentire l’esecuzione nei tempi stabiliti.

Infine, la Procura regionale ha sostenuto la responsabilità anche degli ing. Giuseppina Antonella Sette (50 anni, di Vibo Valentia) e del dott. Salvatore Mazzeo (56 anni, di Reggio Calabria), rispettivamente responsabile di linea e dirigente del settore della protezione civile a decorrere dal 2010. Essi, infatti, con nota del 10 febbraio 2011, hanno comunicato, sulla base della riferita relazione audit, al direttore generale del Dipartimento Presidenza della Regione Calabria di ritenere “necessario, oltreché procedere alla decertificazione della spesa, rescindere il contratto di appalto stipulato in data 29.08.2008 e avviare l’indizione di un nuovo bando”.
Inoltre, a seguito della preventiva sospensione dei lavori e della decertificazione della spesa (pur a fronte di pagamenti già effettuati per la realizzazione dell’opera pubblica), i due funzionari hanno sottoscritto il decreto del 25 febbraio 2013 (senza neppure acquisire un parere legale sulla base solo della relazione di audit), con cui la Regione ha revocato in autotutela il verbale di aggiudicazione all’ATI della fornitura e i decreti che disponevano l’erogazione degli acconti sui SAL. Salvatore Mazzeo e Antonella Sette sono stati condannati a pagare la somma di 265.174,92 euro a testa.

Antonella Sette, funzionario della Regione Calabria, nel settembre del 2018 era stata nominata dal sindaco di Vibo Valentia, Elio Costa, assessore all’Ambiente del Comune di Vibo (all’epoca il sesto assessore all’ambiente in meno di tre anni).

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