martedì,Aprile 16 2024

‘Ndrangheta, operazione Bagliore: ergastolo per Francesco Elia di Mileto

Carcere a vita per il 48enne ritenuto coinvolto nell’omicidio di Rocco Stagno, originario di Monterosso. Un delitto per il quale sono già stati condannati cinque vibonesi

‘Ndrangheta, operazione Bagliore: ergastolo per Francesco Elia di Mileto
Francesco Elia

E’ stato condannato all’ergastolo dalla Corte d’Assise d’Appello di Milano, Francesco Elia, 48 anni, di San Giovanni di Mileto, accusato di aver preso parte all’omicidio di Rocco Stagno, originario di Monterosso Calabro, ucciso all’età di 51 anni il 29 marzo 2009 in Lombardia ed il cui cadavere è stato poi occultato. Dopo due annullamenti con rinvio decisi dalla Cassazione, in accoglimento del ricorso degli avvocati Antonio Porcelli e Giuseppe Monteleone, la Corte d’Assise d’Appello di Milano si è quindi pronunciata con una nuova sentenza con la quale ha deciso per il carcere a vita nei confronti dell’imputato. I due legali aspettano quindi ora il deposito delle motivazioni della sentenza per proporre un nuovo ricorso in Cassazione. [Continua dopo la pubblicità]

Rocco Cristello

Il fatto di sangue era contestato nell’ambito dell’operazione “Bagliore” della Dda di Milano ed è già costato l’ergastolo in via definitiva a: Rocco Cristello, 58 anni, di San Giovanni di Mileto, da anni residente in Lombardia; Claudio Formica, 56 anni, di San Giovanni di Mileto, residente a Mariano Comense; Leonardo Prestia, 48 anni, di CessanitiMassimiliano Zanchin, 46 anni, originario di Cessaniti, ma residente a Verano Brianza, in provincia di Monza; Francesco Cristello, 41 anni, fratello di Rocco ed anche lui originario di San Giovanni di MiletoUnico annullamento con rinvio da parte della Cassazione era stato appunto quello di Francesco Elia che in tale processo rispondeva a piede libero in quanto la Corte d’Assise d’Appello di Milano l’aveva scarcerato in precedenza per decorrenza dei termini. Francesco Elia resta invece detenuto per le operazioni “Ulisse 1” e “Ulisse 2” in cui – in accoglimento di un ricorso presentato dagli avvocati Porcelli e Monteleone – nel luglio scorso è stata riconosciuta la continuazione dei reati (narcotraffico internazionale ed estorsione aggravata dalle modalità mafiose) passando dalla pena di 20 anni e 4 mesi a 15 anni e 4 mesi.

Claudio Formica

L’OMICIDIO DI ROCCO STAGNO ED IL RUOLO DEI CRISTELLO

L’omicidio di Rocco Stagno, secondo il pentito Belnome, è avvenuto il 29 marzo 2009 nel macello abusivo di Bernate gestito dal vibonese Leonardo Prestia, il quale dopo il delitto avrebbe ricevuto la dote mafiosa della “Santa”. Il cadavere di Stagno sarebbe stato quindi posto su un escavatore e seppellito in un bosco dai vibonesi: Claudio Formica, indicato come «capo società del locale di Seregno con la dote di “trequartino”»; Massimo Zanchin, imparentato con i Candela di Favelloni (frazione di Cessaniti) e cugino di Prestia; i fratelli Francesco e Rocco Cristello, quest’ultimo indicato come l’autore materiale dell’omicidio di Rocco Stagno. All’omicidio ed all’occultamento del cadavere di Rocco Stagno, avrebbe partecipato anche Francesco Elia il quale è già stato condannato per il reato di associazione mafiosa in quanto ritenuto un affiliato dei Cristello con il grado di “santista”. [Continua in basso]

Rocco Cristello ucciso a Verano Brianza

Rocco Stagno era lo zio di Antonio Stagno, quest’ultimo a sua volta cognato del 47enne Rocco Cristello di San Giovanni di Mileto, ucciso a Verano Brianza il 27 marzo 2008 con 19 colpi di pistola. Trasferitisi in Lombardia, sia Rocco Cristello (già braccio-destro del defunto boss di Mileto Carmine Galati) che Stagno – quest’ultimo a sua volta nipote dei Giampà di Lamezia – avrebbero giocato, ad avviso degli inquirenti, un ruolo fondamentale nelle dinamiche mafiose dei “locali” di ‘ndrangheta di Seregno e Giussano.
Tuttavia, Rocco Cristello, divenuto “capo-contabile” del “locale” di Seregno, avrebbe avuto “doti mafiose” più elevate di Stagno, il quale per ragioni di supremazia mafiosa avrebbe pianificato l’eliminazione del cognato. Per vendicare Rocco Cristello, i cugini omonimi (Rocco e Francesco) e gli altri vibonesi (originari di Mileto e Cessaniti) avrebbero quindi programmato e portato a termine l’omicidio di Rocco Stagno, zio di Antonio Stagno.

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