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“Battaglia” per i “Gal” nel Vibonese, il Consiglio di Stato respinge la richiesta di sospensiva del Cogal

La Regione Calabria ha ammesso a finanziamento la sola proposta del Gal “Terre Vibonesi”. L’attribuzione dei punteggi dovrà essere esaminata nel merito. Vitaliano Papillo canta vittoria…

“Battaglia” per i “Gal” nel Vibonese, il Consiglio di Stato respinge la richiesta di sospensiva del Cogal

Resta al momento valida la sentenza del Tar di Catanzaro che nel giugno scorso ha ritenuto corretta la graduatoria finale della selezione fatta il 26 ottobre 2016 dal Dipartimento “Agricoltura” della Regione Calabria che ha ammesso a finanziamento del Piano di Sviluppo Rurale (Prs 2014-2020) la sola proposta presentata dal Gal “Terre Vibonesi”, avendo la stessa conseguito in sede di valutazione il punteggio maggiore.

Il Consiglio di Stato ha infatti respinto la richiesta di sospensiva avanzata dal Cogal Monte Poro Serre vibonesi contro la Regione, difesa dall’avvocato Domenico Gullo, e nei confronti del Gal Terre Vibonesi e del capofila Comune di Gerocarne, rappresentati e difesi dall’avvocato Domenico Colaci.

Per i giudici amministrativi di secondo grado non sussistono i presupposti “per l’accoglimento dell’appello cautelare per carenza del presupposto del fumus boni juris, con particolare riferimento alla validità del recesso dei Comuni confluiti nel Gal contro interessato”. Per i giudici amministrativi “non appare condivisibile l’assunto secondo cui il partenariato pubblico-privato Gal Monte Poro è qualificabile come consorzio, con la conseguenza che sono validi i recessi operati da 18 Comuni e, dunque, non è violata la regola della lex specialis secondo cui un Comune non può partecipare a più di un Gal. Considerato che non sono previsti termini perentori per l’elaborazione del Pal, con la conseguenza che la sua formazione in un breve lasso di tempo può influire solo sotto l’aspetto qualitativo e, dunque, sull’attribuzione del relativo punteggio”.

In ogni caso, la decisione attiene alla sola fase cautelare ed i giudici nel respingere la richiesta di sospensiva hanno infatti rinviato “alla più approfondita fase del merito l’esame delle censure relative all’attribuzione dei punteggi ai due concorrenti”.

Dovrà essere quindi essere ora l’esame nel merito del ricorso da parte del Consiglio di Stato a stabilire la correttezza dei punteggi attribuiti

Dopo l’ordinanza, che non è una sentenza, ad esprimere soddisfazione è stato con una nota il sindaco di Gerocarne, Vitaliano Papillo, che è anche presidente del Gal  “Terre vibonesi”. 

“Con la sentenza del Consiglio di Stato – dichiara Papillo – che rigetta il ricorso contro il nostro Gal, si apre uno scenario nuovo e foriero di prosperità per il territorio e si chiude in maniera netta e definitiva una lunga e assurda querelle. Ha vinto il Gal terre vibonesi e, con esso, ha trionfato la trasparenza, la passione e la tenacia nel sostenere un efficace progetto di sviluppo della nostra terra”.

Per il sindaco Vitaliano Papillo ci si trova dinanzi ad una “vittoria che, dopo due gradi di giudizio, zittisce in maniera risolutiva chi in questi mesi ha fomentato l’idea di scenari truffaldini ed illegali, per il solo fatto che avevamo deciso di investire concretamente nel rilancio della terra in cui viviamo ed operiamo. Adesso può proseguire con più tranquillità il percorso del Gal “Terre vibonesi”, che ha già avviato con slancio la sua attività ed è impegnato a pieno titolo nell’attivazione di quegli strumenti virtuosi che indirizzano verso l’effettivo miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro della provincia di Vibo. A questo punto non ci resta altro da fare che ringraziare i colleghi sindaci e gli imprenditori, che hanno creduto sin dall’inizio, e contribuito, alla bontà ed alla concretezza del nostro piano di lavoro. Un grazie di cuore anche all’avvocato Domenico Colaci, che con professionalità e competenza ha portato avanti una straordinaria azione di difesa che ha condotto alla nostra vittoria. Ed infine, ma non perché meno importante, un grazie al consigliere regionale Michele Mirabello ed all’onorevole Bruno Censore, che sono stati da collante, da stimolo e da guida alla buona riuscita di questa nuova idea di risveglio economico e produttivo, non essendo mossi da altro interesse se non quello cha ha guidato tutti noi: rilanciare il vibonese ed il suo apparato imprenditoriale”. 

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