venerdì,Marzo 29 2024

Covid, a Dasà vaccini finiti prima del previsto. Il sindaco: «Un abuso, usati per chi non era in lista»

Il primo cittadino Raffaele Scaturchio è su tutte le furie e punta il dito contro alcuni medici di base che a suo dire avrebbero dirottato le dosi verso persone non in elenco

Covid, a Dasà vaccini finiti prima del previsto. Il sindaco: «Un abuso, usati per chi non era in lista»

È su tutte le furie il primo cittadino di Dasà, Raffaele Scaturchio, dopo che alcuni suoi concittadini in lista per essere vaccinati sono stati rimandati a casa per esaurimento delle dosi. Secondo il sindaco del centro dell’entroterra vibonese, alcuni medici di base si sarebbero spartiti i vaccini, facendo clientelismo. «L’elenco fornito all’Asp dai sindaci non è stato rispettato», afferma Scaturchio che annuncia di presentare un esposto in Procura.

«Gli anziani – dice – erano regolarmente in lista e le dosi erano sufficienti per tutti, se solo fosse stato rispettato l’elenco dei soggetti beneficiari che prevedeva l’inoculazione del vaccino a 163 ultraottantenni (pari al 25 per cento degli aventi diritto, come disposto dall’Asp in questa prima fase, in base alle dosi disponibili, ndr) suddivisi tra i comuni di Acquaro, Arena, Dasà e Dinami. A seguito della comunicazione dell’Azienda sanitaria provinciale –prosegue il sindaco- abbiamo provveduto a stilare l’elenco degli ultraottantenni residenti nel comune. Il documento – precisa – è stato inviato sia al Commissario dell’Asp che al Prefetto di Vibo Valentia. Tenendo presente il parametro del 25%, abbiamo inserito 25 nomi (15 donne e 10 uomini)».

Piuttosto che disagi causati dalle lunghe attese davanti al centro vaccinale di Acquaro, a creare sconcerto e disappunto è stata la comunicazione di un operatore sanitario, che intorno alle 13 ha informato gli anziani in fila che le dosi di vaccino erano terminate, invitando tutti a tornare a casa. Alla fine, dei 25 ultraottantenni di Dasà in lista, solo 17 hanno potuto ricevere la propria dose di vaccino, mentre i restanti 9 sono rimasti inspiegabilmente fuori dal programma.

«È chiaro che alcune dosi sono state inoculate a chi non ne aveva diritto», desume il sindaco, secondo il quale flaconi destinati a chi era in lista sono stati utilizzati per immunizzare persone non prenotate. Situazione sulla quale Scaturchio sembra determinato a voler fare luce.

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