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“Ambasciatore della lettura” ma rischia di restare senza… ambasciata -Video

Il polo culturale «rischia di chiudere per mancanza di fondi», l’amaro sfogo del direttore del Sistema bibliotecario vibonese, che dice di sentirsi abbandonato dalle istituzioni

“Ambasciatore della lettura” ma rischia di restare senza… ambasciata -Video
Gilberto Floriani direttore sistema bibliotecario vibonese

«Un riconoscimento che mi gratifica perché premia l’impegno e i sacrifici di una vita dedicata alla cultura». Così Gilberto Floriani, direttore del Sistema bibliotecario vibonese e ideatore del Festival Leggere & Scrivere, all’indomani della nomina di “Ambasciatore della lettura”, titolo conferitogli dal Centro per il libro e la lettura, Istituto autonomo del ministero della Cultura. Un riconoscimento che arriva a pochi giorni dalla proclamazione di Vibo Valentia Capitale del libro 2021, risultato conseguito anche con il suo contributo e grazie alla notorietà che nel corso degli anni la sua kermesse culturale ha acquisito.

Il sistema bibliotecario rischia di chiudere

Nomina che però non basta a salvare la sua principale creatura, il Sistema bibliotecario vibonese (Sbv), che da anni dirige e che è punto di riferimento di tutto il Mezzogiorno. Paradossalmente, Floriani potrebbe ritrovarsi a essere Ambasciatore della lettura senza… ambasciata. «Il Sistema bibliotecario vibonese esiste dal 1988. In oltre 30 anni di attività abbiamo allestito una biblioteca che contiene circa 80mila documenti e che si arricchisce di anno in anno. Proprio ieri – sottolinea Floriani – abbiamo ricevuto 6mila libri, una collezione donata da una famiglia di origini calabresi ma residente a Perugia». Una realtà importante che però «rischia di chiudere per mancanza di fondi». La sua sopravvivenza è appesa a un filo: «Mantenere una struttura del genere ha una serie di costi, dal personale alla manutenzione fino alle pulizie. Non abbiamo le risorse per far fronte a queste spese», è l’amaro sfogo del direttore del Sistema bibliotecario vibonese, che dice di sentirsi abbandonato dalle istituzioni.

«La piazza del sapere calabrese»

«Eppure questo luogo rappresenta la piazza del sapere calabrese, un edificio che accoglie tutti. Qui si può venire per studiare o semplicemente per leggere, per partecipare a iniziative culturali. In queste stanze si progetta il Festival Leggere & Scrivere e sempre qui – dice – si svolgono laboratori di contrasto alla povertà educativa, come il progetto “Terra”. Insomma, cogliamo tutte le occasioni per diffondere la cultura. Ma non sempre siamo sostenuti dalle istituzioni a tutti i livelli». Floriani ringrazia il Comune «per avere concesso i locali», ma non basta. «È impensabile che una struttura del genere debba andare avanti senza aiuti». Un controsenso fortissimo che stride con la voglia di riscatto di un territorio e della sua città proprio nell’anno in cui è divenuta Capitale del libro, all’insegna di quella cultura dalla quale vorrebbe ripartire.

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