venerdì,Marzo 29 2024

Mileto, concluso il progetto “Erasmusplus” dei ragazzi “speciali” di Bucarest

Gli studenti del Liceo tecnologico “Regina Elisabetta” hanno soggiornato nella città normanna per alcune settimane, svolgendo attività di studio e culturali

Mileto, concluso il progetto “Erasmusplus” dei ragazzi “speciali” di Bucarest

Si è conclusa l’esperienza vissuta a Mileto da decine di ragazzi rumeni diversamente abili, giunti in Calabria nell’ambito del progetto europeo di interscambio culturale “Erasmusplus”. L’iniziativa si ripete ormai da dieci anni e anche nel 2021 ha interessato gli studenti del Liceo tecnologico speciale per ciechi “Regina Elisabetta” di Bucarest, accompagnati in Italia dal direttore Eugen Trifan e da altri docenti dell’Istituto scolastico, fondato in Romania dalla moglie di re Carol I, in ricordo della loro unica figlia, morta nel 1874. Gli studenti del “Regina Elisabetta” nella cittadina normanna hanno trascorso alcune settimane di vacanza e di studio, ospitati in un noto bed & breakfast situato alla periferia nord della frazione Paravati. Tra l’altro adoperandosi sin da subito con grande capacità e impegno a favore degli ospiti della locale struttura d’accoglienza per anziani “Casa Serena”. [Continua in basso]

Tra le iniziative intraprese, anche le visite ad una nota azienda leader nel settore della produzione e lavorazione delle carni e al locale Museo statale, vero scrigno di opere provenienti dall’antica città, elevata nel 1058 da Ruggero I d’Altavilla a capitale della propria contea normanna. Per la realizzazione del progetto europeo di interscambio culturale “Erasmusplus”, che vede coinvolto l’Istituto “Regina Elisabetta” di Bucarest sul territorio comunale di Mileto, da sempre si prodiga con acume e competenza il locale imprenditore Lillo Marcianò. Un ruolo fondamentale, in tale contesto, viene rivestito anche dall’ispettore scolastico di Romania Adrian Cozma. Anche quest’anno l’obiettivo d’integrazione tra popoli e culture diversi nel segno dell’Europa è stato pienamente centrato. I ragazzi “speciali”, dall’esperienza vissuta nella cittadina normanna ne sono usciti sicuramente “arricchiti”, sia dal punto di vista umano e culturale e sia nell’ottica di un futuro inserimento nel mondo del lavoro.

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