venerdì,Marzo 29 2024

Collocato sulla tomba del giudice Livatino il “Mattone del mondo”

La staffetta che da Feltre ha portato la mattonella in vetro a Canicattì, dopo Tropea ha fatto tappa anche a Mileto, Palmi e Villa San Giovanni

Collocato sulla tomba del giudice Livatino il “Mattone del mondo”
Il passaggio di consegne a Palmi

Ha fatto tappa anche a Mileto il “Mattone del mondo”. A consegnarlo nella cittadina normanna all’ex presidente regionale della Federazione ciclistica italiana Mimmo Bulzomì è stato il rappresentante dell’Aia Sergio Pititto. Da qui la mattonella in vetro in cui sono racchiusi “pugni di terra” provenienti da ben 199 Paesi del mondo è stata trasportata a Palmi, per essere consegnata ai due ciclisti amatoriali del locale team diretto da Rocco Barbaro, Giuseppe Crea e Giuseppe Desalvo, i quali hanno successivamente provveduto a scortarla in bicicletta fino a Villa San Giovanni. Nel palazzo municipale, ad attenderli c’erano il rappresentante dello Sporting Club Rocco Pellegrino e il sindaco Maria Grazia Richichi. Da lì la mattonella è sbarcata in Sicilia, attraverso una significativa staffetta tra due navi in transito sullo stretto.

Il Mattone del mondo

I ciclisti amatoriali Crea e Desalvo

Il “Mattone del mondo” è partito da Feltre per giungere al km 10 della statale Canicattì-Agrigento, luogo dove fu ucciso il giudice Rosario Livatino, oggi beato. Il mattone è stato poi collocato sulla sua tomba, a Canicattì.  L’idea è balenata nel 1998 ai ragazzi e agli educatori di Villa San Francesco, una casa-famiglia per minori in difficoltà di Facen di Pedavena, in Veneto. All’epoca fu realizzato il Museo dei Sogni, della Memoria, della Coscienza e dei Presepi, visitato negli anni dai rappresentanti di molti Paesi, come Ungheria, Marocco, Guatemala, Cina, Panama, Filippine, Norvegia, Senegal, Nicaragua, Australia, Croazia, Etiopia, Stati Uniti d’America, Olanda, Uruguay, Palestina, Mali. In quel periodo è stato chiesto ai responsabili del bene comune di ogni Paese del mondo un pugno di terra come simbolo della vita dei cittadini e dei loro sogni. Nel 2018, nel settantesimo anno di vita della Comunità, venne poi avviata la restituzione di parte di queste terre con i 199 “Mattoni del mondo” a tutti i rappresentanti ufficiali di ogni Paese, destinatari quindi gli oltre 7 miliardi di persone. Quel giorno, in contemporanea, in 70 Paesi, altrettanti musicisti hanno suonato una nota di benvenuto e di festa, animati dal bisogno di amare la terra e dal concetto che l’umanità condivide lo stesso destino.

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