martedì,Aprile 23 2024

Margherita Corrado a Vibo per presentare il volume “Il Museo prima del museo”

L’evento dedicato all’opera dell’archeologa crotonese e parlamentare cinquestelle rientra nelle attività di promozione culturale promosse dal comitato civico per i 50 anni del Museo Capialbi

Margherita Corrado a Vibo per presentare il volume “Il Museo prima del museo”
Palazzo Santa Chiara, sede del Sistema bibliotecario vibonese

Continuano le attività di promozione culturale a cura del comitato civico istituito da Maria d’Andrea e Gilberto Floriani, per celebrare il compleanno del Museo archeologico statale “Vito Capialbi” di Vibo Valentia che quest’anno compie il suo cinquantesimo anno di vita. Il 27 aprile, infatti, in collaborazione con il Fai, sarà presentato, presso il Sistema bibliotecario vibonese, Palazzo Santa Chiara, alle ore 17, il volume di Margherita Corrado dal titolo Il Museo prima del Museo. Dal Museo civico in Crotone (1910-1966) al Museo archeologico di Crotone (1968), edizioni città del Sole 2018. Archeologa crotonese con molti anni di attività sul campo alle spalle, la Corrado, nel corposo volume, ripercorre le vicende storiche ed umane che hanno portato prima  alla formazione di collezioni private e poi, in anni più recenti, all’istituzione del museo archeologico di Crotone. In maniera avvincente la studiosa, senza mai perdere di vista il filo conduttore della narrazione, si addentra nei meandri degli eventi, delle piccole e grandi storie che hanno consentito nel corso degli anni di giungere alla formazione del museo archeologico attuale. Ampio spazio è stato  conferito ai dati d’archivio che, sapientemente analizzati con spiccato senso critico e sentimento, svelano situazioni e contesti diversamente sconosciuti che si intrecciano ai reperti venuti alla luce o collezionati. Un volume ricco di spunti e riflessioni che inevitabilmente induce anche noi vibonesi a riflettere sulla storia passata del nostro museo ma sicuramente ci spinge a meditare anche su quello che vorremo fosse in un prossimo futuro, poiché, come riporta l’autrice, «il pubblico deve manifestare le proprie esigenze non soddisfatte ma anche contribuire fattivamente ad una reale messa in valore del Museo Archeologico». 

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