sabato,Aprile 20 2024

Anche Fabrizia non dimentica Francesco Tassone

L’avvocato Maria Cirillo ricorda le battaglie del “giudice” in favore degli alluvionati e la sua presenza quale consigliere comunale

Anche Fabrizia non dimentica Francesco Tassone
L’avvocato Francesco Tassone

«È un dispiacere anche per Fabrizia la morte del noto avvocato Francesco Tassone, conosciuto con l’appellativo di “giudice Tassone”, e lo è soprattutto per i sinistrati dell’alluvione del dicembre 1972-gennaio 1973. Lo sconvolgimento di quella devastante alluvione non fu mai dimenticato, come non è stato scordato il sostegno profuso dal giudice Tassone in favore della ripresa del paese ed a sostegno delle battaglie della popolazione e delle sue legittime aspettative di risalita.
L’esimio e stimatissimo avvocato, incredibile figura di supporto alle lotte del paese, spendendo la sua forza di convinto meridionalista, rese i suoi servigi a Fabrizia sin da subito, in appoggio alle forze sociali allora presenti, soprattutto coadiuvando ed incoraggiando la fervente politica del Pci, allora rappresentata dallo storico leader Giulio Ierace. Il fondatore del Movimento Meridionale, avvocato Tassone, originario del vicino paese di Spadola e noto luminare del diritto, affiancò il comitato di solidarietà degli alluvionati e ne fece parte attiva». E’ quanto spiega in una nota l’avvocato Maria Cirillo di Fabrizia.

«Anni dopo, intorno al 1979, il “giudice” si rese disponibile nelle fila della politica locale e fu eletto consigliere nella lista di maggioranza capeggiata dal compianto sindaco insegnante Salvatore Carmelo Bava, in seno al cui consesso, in vista del bene comune funse da stimolo, senza tuttavia persistere nella rottura che da lì a qualche anno, nel 1981, avvenne ad opera di una scissione interna alla quale si sottrasse. Il suo interesse, quale meridionalista che aveva a cuore gli interessi del Mezzogiorno sottosviluppato, era rivolto alla popolazione fabriziese ed all’ottimizzazione del percorso di ripresa ormai in atto.

La sua presenza a Fabrizia in qualità di consigliere lasciò il segno sia nella circostanza delle lotte per la ricostruzione delle case degli alluvionati che nella politica amministrativa anche successivamente ala conclusione del suo ruolo attivo dalla politica locale. Fu infatti anche portatore di pareri legali totalmente gratuiti in merito alla ricognizione degli aventi diritto, all’identificazione ex-legge del titolo di assegnazione delle case popolari, nonché alla problematica relativa alla destinazione degli immobili danneggiati, questione controversa e dibattuta per anni. Questo modesto omaggio in celebrazione della morte del compianto “giudice”, non può non ricordare che egli mantenne i rapporti con moltissimi fabriziesi che seguitarono a rivolgersi a lui per svariate problematiche sia legali che di natura privata. Egli aveva imparato a conoscere con il cuore quelli che lui chiamava i suoi “compaesani”».

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