giovedì,Aprile 25 2024

Chiesa e lavoro, l’analisi storico-politica di Furci

Si è svolto a Vibo il dibattito incentrato sul libro “No all’economia dell’esclusione e dell’inequità”. Presenti il vescovo Renzo e le rappresentanze sindacali. Emersa l’amara realtà del tessuto economico vibonese e la sua forte desertificazione industriale.

Chiesa e lavoro, l’analisi storico-politica di Furci

Coordinato don Pasquale Rosano, Direttore dell’Istituto di Scienze Religiose “San Giuseppe Moscati” di via Sacra Famiglia a Vibo Valentia, si è tenuto un importante dibattito sul lavoro che manca nella provincia, prendendo spunto dal libro “No all’economia dell’esclusione e dell’inequità”.

Una partecipata e attenta platea di cittadini ha assistito al confronto tra il vescovo, mons. Luigi Renzo, con i segretari provinciali Cgil, Cisl, Uil, Luigi Denardo, Giuseppe Garrì, Pasquale Barbalaco, il coordinatore provinciale dell’Ucid (Unione cristiana imprenditori e dirigenti) Giuseppe Augurusa e lo stesso autore del volume Michele Furci. Nel corso dell’evento culturale, gli interventi programmati sono stati intercalati dalla reading a cura di Adele Valeria Messina.

Con la sua recente opera, Michele Furci attraverso una rivisitazione storica delle encicliche in materia di lavoro, oltre ad esaminare i tratti salienti delle posizioni della chiesa cattolica rispetto al conflitto capitale-lavoro nelle varie fasi storiche, ripercorre nell’evoluzione del conflitto la natura del capitale per come si è andato a configurare nel corso dell’ultimo secolo e mezzo. E, con esso, i profondi mutamenti che hanno prodotto la desertificazione di molti territori che non sono più funzionali alle logiche del neocapitalismo finanziario.

Centrali, nella ricostruzione storica di detta evoluzione, diventano le analisi papali allorché rivelano e denunciano i pericoli per gran parte dell’umanità dovute alle radicali trasformazioni della società post-industriale degli ultimi cinquanta anni. Infatti, secondo quanto rileva l’autore, alle lungimiranti analisi dei Papi che si sono succeduti dopo Leone XIII, grande rilievo assume, in materia di Dottrina Sociale della Chiesa, l’analisi contenuta nell’enciclica “Caritas in veritate” del pontefice Ratzinger e le vibranti posizioni di papa Francesco quando, con la sua Esortazione Apostolica “Evangelii Gaudium”, denuncia l’economia dell’esclusione e dell’inequità, anticipando quanto contenuto nell’ultima “Laudato si” del giugno scorso.

Al tradizionale conflitto, che contrappone l’ideologia marxista a quella capitalistico – liberale, sostiene papa Benedetto XVI, nel corso degli ultimi 40 anni le mutate condizioni delle forme del capitale e della sua stessa natura di accumulazione hanno finito per instaurare il dominio dell’ideologia della tecnocrazia, frutto delle grandi concentrazioni capitalistico – finanziarie. Questa nuova realtà è la causa del declino economico di molte aree del sistema italiano ed europeo.

Così come, sostiene papa Francesco, un’economia dell’esclusione e dell’inequità è “un’economia che uccide”, poiché nel gioco della competitività senza regole risiede la legge del più forte. Cosicché, forti della ricostruzione contenuta nel libro, nei vari interventi è emersa l’amara realtà del tessuto economico vibonese e la sua forte desertificazione industriale, l’abbandono delle zone interne e il forte declino agrario e manifatturiero intervenuto. Il Vescovo, tra l’altro, ha ricordato l’incontro con Papa Francesco, il quale, ascoltandoli, è stato l’unico a dare dignità ai tanti disoccupati e precari vibonesi qualche mese fa. L’evento culturale, tra l’altro, è servito ad affermare quanto sia importante la partecipazione diretta dei cittadini alla vita sociale e politica, poiché questa è l’unica via per sconfiggere il malaffare e la crisi d’identità in cui versa il territorio provinciale. Ciò, peraltro, è causa dell’espressione di una rappresentanza politica insufficiente e inadeguata ai grandi bisogni dei tanti giovani disoccupati e dei numerosi padri di famiglia ormai impossibilitati a procurarsi il minimo vitale per vivere con dignità la propria esistenza.

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