venerdì,Marzo 29 2024

Presentato a Mileto il libro di monsignor Renzo sulla storia millenaria della città

L’incontro, organizzato dall’Accademia Milesia, si è svolto nell'auditorium del seminario, alla presenza dell’autore e dell’attuale vescovo Attilio Nostro

Presentato a Mileto il libro di monsignor Renzo sulla storia millenaria della città

«Quando si parla di Mileto spesso si cita solo il periodo normanno, di conte Ruggero e del figlio divenuto primo re di Sicilia. Poi tutto finisce lì. Questa città, però, è andata avanti. Ha perso quella incidenza di capitale normanna, d’accordo, però la sua vitalità è continuata nelle varie forme. Un vuoto, dal 1300 in qua, che io ho cercato di colmare con questo libro». Queste le parole con cui il vescovo emerito di Mileto-Nicotera-Tropea Luigi Renzo, ha presentato il suo volume sulla città sede della diocesi, capostipite del processo di rilatinizzazione del meridione d’Italia. Lo scritto, dal titolo “Mileto antica, pagine di storia millenaria”, è stato al centro dell’incontro organizzato dall’associazione “Accademia Milesia” presieduta da monsignor Filippo Ramondino, svoltosi nella sala convegni “Monsignor Vincenzo De Chiara” del seminario. Alla buona riuscita dell’evento hanno contribuito anche l’Archivio storico diocesano, la Pro Loco e il Cmi. Presenti, al tavolo, anche l’attuale vescovo Attilio Nostro e monsignor Gaetano Currà. [Continua in basso]

«Nel corso dei miei studi – ha proseguito l’autore – a un certo punto mi ha appassionato la visita pastorale del 1586 del vescovo di Mileto Marco Antonio Del Tufo, una delle più antiche documentate in Calabria. Per la forza della lotta contro l’usura ma anche per l’impostazione pastorale della catechesi. Per cui, quando sono giunto in diocesi da vescovo, questa figura mi è stata sempre di riferimento. Qui – ha aggiunto – ci troviamo davanti a una storia che cammina e a una Chiesa che cammina nella storia. Il tempo trascorso non è vuoto, ma ricco di tante pagine scritte da figure preminenti. Tra queste, solo per citarne uno, il beato Paolo da Mileto». In conclusione monsignor Renzo ha ringraziato il suo successore «per l’attenzione più volte avuta nei miei riguardi». Infine, ha voluto leggere visibilmente commosso la dedica rivolta «all’amata Chiesa di Mileto-Nicotera-Tropea con la quale ho vissuto 14 anni di bellissimo cammino pastorale, completato con un esaltante Sinodo diocesano».

Monsignor Nostro, dal canto suo, ha ringraziato il suo predecessore per la presenza, il lavoro svolto in questi anni e il contributo dato con il suo libro «per aiutarci a crescere ulteriormente». Quindi, ha sottolineato il bello del fatto che nel passaggio di consegne continui a esserci comunione evangelica e stima reciproca tra vescovi e clero. «Oggi capiamo quanto questa realtà debba essere valorizzata. E allora – ha affermato – ben venga lo studio di persone esperte, capaci e appassionate, teso a celebrare una Chiesa che non solo non è mai morta, ma che vive oggi in noi. Noi siamo in qualche modo figli chiamati a onorare i genitori non solo da vivi, ma anche da morti. A onorare la memoria e gli sforzi che queste persone hanno fatto in passato per creare la storia e per rendere questa diocesi la meraviglia che è stata, che è e che, speriamo, sarà anche in futuro». I contenuti del libro sono stati illustrati da monsignor Ramondino e monsignor Currà. Tra gli interventi in sala, anche quello del sindaco di Mileto Salvatore Fortunato Giordano.

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