mercoledì,Aprile 24 2024

Vibo, al museo archeologico Capialbi conto alla rovescia per la “Medea”

Rappresenta l’appuntamento più atteso della rassegna “Graecalis-Il vento della parola antica”, ospitata con successo nel cortile dell’antico maniero

Vibo, al museo archeologico Capialbi conto alla rovescia per la “Medea”

Giunge l’appuntamento forse più atteso della rassegna teatrale “Graecalis-Il vento della parola antica”, aperta lo scorso 24 luglio con l’“Agamennone” di Vittorio Alfieri. Domani 4 settembre, nell’ambito del ricco calendario di eventi proposto dal Museo archeologico nazionale “Vito Capialbi” di Vibo Valentia, in sinergia con il “Teatro Aroldo Tieri” e la locale Amministrazione comunale, nel cortile dell’antico maniero si terrà lo spettacolo “Medea. Variazioni sul mito”. Si può dire perfettamente centrato, a questo punto, l’obiettivo del direttore del museo, Maurizio Cannatà, e degli altri partner dell’iniziativa, di far rivivere i luoghi della memoria di Hipponion-Vibo Valentia nel modo ritenuto forse più congeniale, attraverso la rappresentazione teatrale, alla maniera degli antichi greci. «L‘ardimento e la passione di un’eroina senza tempo. In lei razionale e irrazionale coesistono, in uno sviluppo di sentimenti che la ragione è in grado di distinguere ma il cuore non riesce a superare. Istinto e furore, corpo e anima che amano fino all’autodistruzione – si legge in un post illustrativo dell’opera, inserito dalla realtà culturale del MiC afferente alla Direzione regionale Musei Calabria – un confliggere di elementi che il genio di Euripide ha trasformato in uno dei personaggi più straordinari della letteratura occidentale. Medea è una donna ferita nella sua dignità più intima. [Continua in basso]

Il ripudio subito da Giasone per mero opportunismo, l‘orrore dell’emarginazione e dell‘esilio, la smania di affermare la propria personalità, la consapevolezza della sua forza intellettuale, il senso della giustizia violata la inducono ad un’ansia disperata che si traduce in progetto fatale: vendicarsi dell’uomo che ha tradito il suo amore privandolo della sua discendenza, annientando però ciò che una madre ha di più caro al mondo, i suoi figli. Da Seneca a Jacques Anouhil – si aggiunge – Medea è una delle figure universali della nostra cultura, il personaggio del mito greco forse più attualizzato dalla letteratura moderna. In Pasolini rappresenterà il conflitto tra la logica del sacro e l’opportunismo del potere, in Corrado Alvaro il dramma della condizione dello straniero, con l‘incomunicabilità tra differenti culture che genera lacerazioni incolmabili». L’edizione 2022 della rassegna teatrale “Graecalis-Il vento della parola antica” si concluderà il prossimo 11 settembre con lo spettacolo su Trilussa, Pascarella e i sonetti romaneschi “L’arte del quotidiano”.

Articoli correlati

top