Vibo, al museo archeologico Capialbi conto alla rovescia per la “Medea”
Rappresenta l’appuntamento più atteso della rassegna “Graecalis-Il vento della parola antica”, ospitata con successo nel cortile dell’antico maniero


Giunge l’appuntamento forse più atteso della rassegna teatrale “Graecalis-Il vento della parola antica”, aperta lo scorso 24 luglio con l’“Agamennone” di Vittorio Alfieri. Domani 4 settembre, nell’ambito del ricco calendario di eventi proposto dal Museo archeologico nazionale “Vito Capialbi” di Vibo Valentia, in sinergia con il “Teatro Aroldo Tieri” e la locale Amministrazione comunale, nel cortile dell’antico maniero si terrà lo spettacolo “Medea. Variazioni sul mito”. Si può dire perfettamente centrato, a questo punto, l’obiettivo del direttore del museo, Maurizio Cannatà, e degli altri partner dell’iniziativa, di far rivivere i luoghi della memoria di Hipponion-Vibo Valentia nel modo ritenuto forse più congeniale, attraverso la rappresentazione teatrale, alla maniera degli antichi greci. «L‘ardimento e la passione di un’eroina senza tempo. In lei razionale e irrazionale coesistono, in uno sviluppo di sentimenti che la ragione è in grado di distinguere ma il cuore non riesce a superare. Istinto e furore, corpo e anima che amano fino all’autodistruzione – si legge in un post illustrativo dell’opera, inserito dalla realtà culturale del MiC afferente alla Direzione regionale Musei Calabria – un confliggere di elementi che il genio di Euripide ha trasformato in uno dei personaggi più straordinari della letteratura occidentale. Medea è una donna ferita nella sua dignità più intima. [Continua in basso]

Il ripudio subito da Giasone per mero opportunismo, l‘orrore dell’emarginazione e dell‘esilio, la smania di affermare la propria personalità, la consapevolezza della sua forza intellettuale, il senso della giustizia violata la inducono ad un’ansia disperata che si traduce in progetto fatale: vendicarsi dell’uomo che ha tradito il suo amore privandolo della sua discendenza, annientando però ciò che una madre ha di più caro al mondo, i suoi figli. Da Seneca a Jacques Anouhil – si aggiunge – Medea è una delle figure universali della nostra cultura, il personaggio del mito greco forse più attualizzato dalla letteratura moderna. In Pasolini rappresenterà il conflitto tra la logica del sacro e l’opportunismo del potere, in Corrado Alvaro il dramma della condizione dello straniero, con l‘incomunicabilità tra differenti culture che genera lacerazioni incolmabili». L’edizione 2022 della rassegna teatrale “Graecalis-Il vento della parola antica” si concluderà il prossimo 11 settembre con lo spettacolo su Trilussa, Pascarella e i sonetti romaneschi “L’arte del quotidiano”.