mercoledì,Aprile 24 2024

Le “Mille vite in una” di Anna Maria Scrugli, la biografia presentata a Zambrone

Grande partecipazione e pathos alla presentazione del libro della stimata docente e moglie del compianto Sasà L’Andolina

Le “Mille vite in una” di Anna Maria Scrugli, la biografia presentata a Zambrone

Non sono sicuro di nulla, se non della santità degli affetti del cuore”. Si apre con la citazione dell’evocativo aforisma di John Keats il libro autobiografico Mille vite in Una di Anna Maria Scrugli, presentato nei giorni scorsi a San Giovanni di Zambrone. Citazione, quella di Keats, che fa da incipit all’opera letteraria della professoressa Scrugli, ne solca il percorso stilistico, romantico-verista, che contamina e connota il linguaggio della neo scrittrice. “Gli affetti del cuore”, richiamati nella biografia, sono stati testimoniati con pathos, in maniera viva, da una sala gremita da persone, appartenenti a diverse generazioni, che ha tributato ad Anna Maria Scrugli – “donna colta, solare e dalla grande forza d’animo”, come dai più è stata definita – un atto d’amore puro. Attraverso una partecipazione emotiva, reale, ormai sempre più rara nell’era dei social e delle community virtuali.

Anna Maria Scrugli

In “Mille vite in Una”, la Scrugli riporta le gioie e i dolori della propria vita. «Anna, racconta le sue vicissitudini. I momenti belli ma, soprattutto, quelli di sconforto e sofferenza. Che ella supera anche attraverso la fede che non le è mai mancata», ha testimoniato, in un passaggio del suo intervento, padre Gregorio Grande. Attraverso un flashback di ricordi ed emozioni, la scrittrice ripercorre dapprima i luoghi e i momenti più significativi della propria infanzia e dell’adolescenza e, poi, dell’essere fidanzata e moglie (dell’amato Sasà L’Andolina), madre amorevole (di Corrado e Olga) e, dulcis in fundo, nonna di quattro adorati nipoti: Anna, Salvatore, Corrado e Patrizia. Proprio quest’ultima ha definito l’opera della nonna «Un storia d’amore e d’amicizia. Un romanzo – ha sottolineato la giovane Patrizia – che grazie ai momenti di incontro e di profondo e intimo confronto con nonna Anna, sento mio».

Nel corso dell’iniziativa, moderata con eleganza linguistica da Mirella Preta, si sono susseguiti gli interventi di Mimmo Caparra che, attraverso un’analisi dotta e sentita della narrazione letteraria, ha messo in luce «la scrittura agile, fluida e chiara dell’autrice e la sensibilità, colta e aperta, di donna e insegnante». Emozione ha, poi, suscitato tra i presenti la lettera aperta di Maria Grazia L’Andolina, che ha tratteggiatoil profilo umano e intellettuale dell’amica Anna, mettendone in luce l’umanità. Un’umanità che affiora delicatamente anche in “Mille vite in Una”, opera che – come asserito da tutti i relatori, sia pure con sfumature comunicative differenti – “è un inno alla vita e all’amore”.

La platea

La Scrugli, professoressa di lettere, è emersa invece dagli aneddoti raccontati – con intelligente ironia e sentimenti di gratitudine – da quelli che furono due tra i suoi più cari allievi, Catia Capra e Paolo Ceraso; oggi, professionisti affermati. La presentazione del libro – i cui proventi saranno donati per la ristrutturazione della cappella della congrega di San Giovanni di Zambrone – è stata piacevolmente cadenzata dagli intermezzi musicali del maestro Domenico Arena (alla chitarra) e della laureanda Celeste Satriano (al flauto).

Anna Maria Scrugli
I relatori

«È difficile descrivere in parole i sentimenti che si sono accavallati nel ripercorrere con la memoria, le varie fasi della mia vita», ha dichiarato, nel trarre le conclusioni dell’incontro, l’autrice di “Mille vite in Una”. «So di certo che anche se non mi è stato facile attraversare il cammino della mia esistenza, la meta ultima è sicuramente luminosa perché alimentata dalla luce del vostro affetto. Grazie per la tanta ricchezza d’amore che mi avete donato», ha infine chiosato Anna Maria Scrugli, nel rivolgersi alla platea con un luccichio di commozione negli occhi. Una platea composta da persone a lei care, i cui volti, l’uno accanto all’altro – come in una magica alchimia visiva –  riflettevano il suo straordinario mosaico di vita.

Pasquale Petrolo

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