venerdì,Marzo 29 2024

A Vibo la cultura “tira”: 30mila presenze al Festival Leggere&Scrivere

Si è chiusa ieri l’ottava edizione della grande kermesse che ha visto alternarsi gli interventi di numerosi autori, artisti e personalità di caratura nazionale. Presente anche il sottosegretario ai beni culturali Anna Laura Orrico

A Vibo la cultura “tira”: 30mila presenze al Festival Leggere&Scrivere

«“Tu chiamale se vuoi emozioni” prendiamo a prestito le parole di Mogol, uno degli ospiti più acclamati di quest’edizione. Il Festival Leggere&Scrivere 2019 di emozioni ne ha regalate davvero molte e ha confermato di essere un’agorà, nel senso classico del termine: uno spazio condiviso che annulla le distanze, mette in circolazione le idee, avvicina le persone». E’ quanto si legge in un ampio resoconto a margine della giornata conclusiva dell’ottava edizione del Festival Leggere&Scrivere di Vibo Valentia che ha chiuso i battenti ieri, dopo cinque giorni di incontri, presentazioni, concerti, mostre. Tutti eventi accompagnati da un’ampia e partecipe presenza di pubblico che l’organizzazione ha stimato in 30mila persone. «Il successo di quest’anno – ha affermato Gilberto Floriani, direttore artistico insieme a Maria Teresa Marzano – conferma l’intuizione avuta anni fa dal Sistema bibliotecario vibonese, promotore del festival: offrire un’occasione a Vibo Valentia di entrare in contatto in modo stabile e organico con il dibattito culturale che si svolge sul piano nazionale. L’affluenza di questi giorni a Palazzo Gagliardi e nelle altre location del festival dimostra che questa città ha voglia di confrontarsi e di aprirsi alle diverse realtà». Quindi Floriani ha posto l’attenzione sul ruolo degli sponsor: «Il rapporto tra il mondo dell’impresa e quello della cultura è fondamentale per lo sviluppo del territorio, il mio auspicio è che si innesti un circolo virtuoso». In primo piano anche l’interesse delle istituzioni: «Siamo grati alla sottosegretaria di Stato del Ministero per i Beni e le Attività Culturali Anna Laura Orrico per le parole di apprezzamento avute per il nostro festival. Il mio ringraziamento va in primo luogo a Maria Teresa Marzano – ha aggiunto -, che ha saputo anche quest’anno arricchire il format di nuove suggestioni, offrendo un programma che ha coperto un ventaglio ancora più ampio di gusti e interessi» ha concluso.

La parola, quindi, a Maria Teresa Marzano: «Ci tengo a sottolineare il clima di attesa che ha contrassegnato quest’edizione, confermato dalla curiosità e dall’interesse con cui gli spettatori hanno seguito i diversi appuntamenti: un pubblico che ogni anno diventa sempre più attento e partecipativo. Per noi è una grande soddisfazione, nello stesso tempo sentiamo la responsabilità di garantire un’offerta qualitativa sempre di altissimo livello». Andiamo, quindi, ai numeri. Cinque giorni e oltre 200 ospiti per una kermesse che ha visto la presenza di 30.000 spettatori. Sul fronte degli incontri ricordiamo i numerosi sold-out. Spicca la serata che ha visto protagonista Mogol, icona della musica leggera italiana, che ha conquistato il pubblico del festival. Grande entusiasmo anche per lo spettacolo musicale di Davide Toffolo dei Tre Allegri Ragazzi Morti e per quello di Riccardo Sinigallia. Ed ancora: Mimmo Lucano, Aboubakar Soumahoro, Tommaso Michelangelo, aliasFilippo Sartori di Un posto al sole. Ricordiamo anche Cristina Parodi, Valentino Picone, Mario Tozzi, Antonio Padellaro, Valerio Massimo Manfredi, Paolo Borrometi, Giorgia Würth, Aisha Cerami.

L’affluenza di pubblico ha avuto come effetto un ottimo andamento di vendite libri. I visitatori non si sono sottratti al rito del selfie e del firmacopie con i loro autori preferiti. Il bookshop all’interno di Palazzo Gagliardi ha fornito la seguente classifica dei libri più acquistati. I campioni delle vendite sono: Mario Tozzi con Com’è nata l’Italia (Mondadori), Valerio Massimo Manfredi con Sentimento italiano (SEM), Paolo Borrometi con Un morto ogni tanto. La mia campagna contro la mafia invisibile (Solferino) ed Enrico Galiano con Tutta la vita che vuoi (Garzanti).

L’arte e le espressioni figurative sono state ancora una volta una componente molto apprezzata. Da sottolineare l’esposizione I Guardiani della Foresta, il frutto di quattro anni di lavoro del fotografo vibonese Roger Lo Guarro. Palazzo Gagliardi ha, inoltre, ospitato lo spazio d’arte curato da Antonio La Gamba, con le installazioni di opere della Bottega Aperta Limen.Due importanti mostre hanno visto protagonisti Gino Achille e i suoi affettuosi disegni che rievocano la vecchia Monteleone e Giuseppe Morello con un’insolita ripresa fotografica dell’Affruntata di Vibo. Lo spazio Leggere&Scrivere Junior, curato da Katia Rosi, ha visto 30 appuntamenti in programma: workshop, laboratori e una ricca serie di altre iniziative. Questo spazio ha fornito l’occasione per crescere attraverso la cultura, scoprire il mondo dei libri e stimolare la fantasia dei bambini.

Per il terzo anno consecutivo il Festival Leggere&Scrivere ha reso omaggio alla violinista vibonese Greta Medini, scomparsa prematuramente nel 2016, con la rassegna Greta à jamais, a cura di Giovanni Puddu. La parola a una dei protagonisti: la pianista vibonese Antonia Comito, che ha accompagnato al pianoforte il baritono Lucio Gallo. «Questa manifestazione è un’iniziativa nobile nei confronti di questa città» ha affermato Antonia Comito. La pianista ha aggiunto: «Il ricordo di Greta è quanto mai vivo per tutti noi. È bello ricordare il suo talento attraverso una manifestazione che fornisce spazio anche ai giovani musicisti». Il festival si è affermato anche come evento social: i profili Facebook e Instagram hanno avuto un aumento del 30 per cento di interazioni rispetto all’anno scorso. Incremento anche per quanto riguarda la presenza sui media nazionali. L’appuntamento è per il Festival Leggere&Scrivere 2020.

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