giovedì,Aprile 25 2024

Zungri, studiosi a confronto sull’insediamento rupestre

Focus di approfondimento sulla piccola città di pietra della Calabria: l’affascinante sito archeologico delle Grotte che da anni attira migliaia di visitatori

Zungri, studiosi a confronto sull’insediamento rupestre
L'Insediamento rupestre di Zungri

Il sito archeologico di Zungri continua a riscuotere l’interesse non solo dei circa trentamila visitatori che ogni anno arrivano per vedere le Grotte, ma anche della comunità scientifica e archeologica. Sabato 23 novembre esperti del settore si incontrano a Zungri per discutere sul futuro del sito. L’evento è stato organizzato dall’amministrazione comunale, dal Museo e Insediamento rupestre di Zungri e dall’associazione “Gruppo Speleologico Cudinipuli”. «Negli ultimi anni – si legge nella nota stampa degli organizzatori – i riflettori della cultura e del turismo sono stati puntati su questo luogo di rara e quasi indescrivibile bellezza destando l’interesse di studiosi e appassionati di preziose testimonianze del passato, in molti sono arrivati sul posto alla scoperta di un tesoro rimasto nascosto per tanto tempo e capace di raccontare la storia del territorio, della sua gente e soprattutto di stupire per la maestria con cui sapienti mani hanno saputo scavare nella roccia. Ma c’è ancora tanto da sapere e da “svelare” sull’origine e sulla morfologia dell’insediamento rupestre di Zungri». All’incontro intervengono il sindaco Franco Galati, la coordinatrice del Museo e Insediamento rupestre Maria Caterina Pietropaolo, la senatrice e archeologa onorevole Margherita Corrado, il geoarcheologo Gioacchino Lena, l’archeologo e funzionario del Mibact Santino Alessandro Cugno, Francesco Calabrò, docente dell’Università di Reggio Calabria, lo speleologo Luigi Manna, i giornalisti Rosita Mercatante e Antonio Fiamingo. Modera i lavori Angela Ippolito. Lo studio e le prospettive future saranno le linee guida dell’iniziativa che ha l’obiettivo di individuare la strada del futuro a cui affidare un patrimonio di grande valore, attraverso un progetto che rispetti la natura e il sito stesso, partendo dalla consapevolezza che ancora non si conoscere almeno il 60 per cento dell’insediamento.

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