L’arte di essere (im)perfetti, nel nuovo libro di Gilberto Floriani l’invito a guardarsi dentro
Un viaggio intimo nell'animo dell'autore, che condivide le sue esperienze di vita: dal lavoro alle vicende che più l'hanno segnato
“L’arte di essere (im)perfetti”: è questo il titolo dell’ultimo libro di Gilberto Floriani, pubblicato dalla Adhoc di Vibo Valentia. Un mosaico letterario che si presenta come un viaggio intimo e profondo nell’animo dell’autore. Fin dal titolo, che evoca l’essenza di uno “zibaldone” di pensieri, riflessioni e racconti, Floriani invita in un percorso di autoanalisi e accettazione delle proprie fragilità.
Attraverso una prosa ricca e densa, l’autore condivide le sue esperienze di vita, dal passato lavorativo cinquantennale nel mondo delle biblioteche e della promozione culturale, alle vicende personali che lo hanno segnato.
Il libro offre spunti di riflessione su temi universali: il rapporto con la fede e la superstizione, la bellezza effimera del passato rurale, la complessità delle relazioni umane e la crisi culturale che affligge la società contemporanea. E non mancano gli argomenti spinosi, dalla critica alla politica culturale alla denuncia delle ipocrisie sociali. Un’opera che invita il lettore a guardarsi dentro, a confrontarsi con le proprie ombre e a riscoprire la bellezza nell’imperfezione.