Vibo, domani la presentazione dei risultati della campagna di scavo che ha interessato le Mura greche dell’antica Hipponion
Le attività svolte da Sabap e Università di Messina tra marzo e aprile hanno fornito dati di grande valore che saranno illustrati direttamente nell'area archeologica, per l'occasione aperta al pubblico
Conto alla rovescia per la presentazione dei risultati della campagna di scavo condotta tra marzo e aprile del 2025 nell’area della Mura Greche dell’Antica Hipponion. L’appuntamento è per domani 28 maggio alle 11, in via Paolo Orsi. Nell’occasione è stata predisposta un’apertura straordinaria del sito archeologico. L’intervento, inserito all’interno del progetto ArcheoVibo, è stato promosso e finanziato dalla Soprintendenza archeologia, Belle arti e Paesaggio per la città metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentia, con il coinvolgimento scientifico del Dipartimento di Civiltà antiche e moderne dell’Università degli Studi di Messina, sotto la direzione del professore Fabrizio Mollo. Le attività di scavo sono state svolte dagli studenti dello stesso ateneo siciliano Andrea Cordaro, Federico Cersosimo, Giulio Cambria Maisano e Roberta Morale, sotto la supervisione dei docenti Valentina Casella e Giuseppe Lucarelli. «La campagna – si sottolinea al riguardo – ha interessato un settore strategico del parco archeologico, permettendo l’individuazione di articolate sequenze murarie e fornendo nuovi dati cronologici e stratigrafici di grande valore per la ricostruzione dell’evoluzione urbanistica e difensiva di Hipponion. I risultati delle indagini saranno illustrati direttamente sul sito archeologico, con la partecipazione del soprintendente Abap Maria Mallemace, della squadra di lavoro che ha guidato il progetto, coordinata dal responsabile del procedimento e attuale direttore del museo archeologico di Vibo Valentia Michele Mazza, e dai membri dell’equipe del Dipartimento di settore dell’Università di Messina». In conclusione si evidenzia che questa importante collaborazione tra enti pubblici di tutela e ricerca scientifica «dimostra che la conoscenza, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio archeologico sono strumenti essenziali per promuovere la cultura, la formazione e l’identità del territorio» e che l’iniziativa, aperta al pubblico, «rappresenta un’occasione unica per visitare l’area archeologica e per conoscere da vicino il lavoro svolto sul campo».