giovedì,Aprile 25 2024

Settimana della Dieta mediterranea, soddisfatto il Club Unesco

Molto partecipata l’iniziativa promossa dal sodalizio vibonese presso il Museo archeologico “Capialbi”. Il presidente Loscrì: «Primo passo di un significato processo di cambiamento».

Settimana della Dieta mediterranea, soddisfatto il Club Unesco

Si è chiusa tagliando il traguardo delle 1016 presenze, al Museo archeologico “Capialbi”, la settimana dedicata alla Dieta mediterranea promossa dal Club Unesco di Vibo Valentia. Un numero significativo di presenze per un’iniziativa che condivisa con il Museo archeologico nazionale “Capialbi”, il Sistema bibliotecario vibonese e gli istituti Liceo “Capialbi” e Liceo artistico “Colao”.

A tali soggetti si è aggiunta una fitta rete di Comuni: Capistrano, Filadelfia, Gerocarne, Joppolo, Maierato, Mileto, Mongiana, Nicotera, Pizzo, Polia, Ricadi, Rombiolo, San Nicola da Crissa, Serra San Bruno, Soriano, Tropea, Vibo Valentia, Zungri; sodalizi: l’Associazione Mnemosyne, Accademia internazionale della Dieta mediterranea italiana di Nicotera, Associazione Dieta mediterranea italiana di riferimento di Nicotera, Dance Vibo dance, Simeu (Società italiana di Medicina d’emergenza-urgenza), Poliambulatorio Moscati. Si è inteso, tramite incontri informativi, laboratori e campagna screening, veicolare l’importanza del patrimonio materiale ed immateriale del nostro territorio che si esprime in abilità e saperi, arte, archeologia, tradizioni e usi.

«I risultati – ha commentato il presidente Maria Loscrì – vanno al di sopra delle più rosee aspettative e riflettono, sia l’impegno profuso dai promotori, sia la straordinaria risposta delle scuole e della cittadinanza vibonese».

Un occhio sul passato, per rivalutare le arti antiche, frutto dell’ingegno e dell’operosità dei bottegai, sapientemente riprese nei laboratori didattici del telaio, disegno, pittura, ceramica, l’arte del sapone, mascalcia. Apprezzata la sezione “Telaio”, accuratamente gestita dai membri dell’Istituzione Castelmonardo e “La bottega del maniscalco” di Giuseppe Restuccia e Alfredo Baldo. Non sono mancate occasioni in cui accendere i riflettori sul significato di “Dieta mediterranea”, intesa come stile di vita, ma anche insieme della pratiche, delle rappresentazioni, delle espressioni, delle conoscenze, tipiche delle popolazioni del Mediterraneo.

«Attraverso la manifestazione – ha aggiunto Loscrì – abbiamo cercato di raccontare “il mangiar sano”, parte integrante della nostra cultura. Per quanto concerne il futuro, per il gruppo Unesco non vi sono dubbi. Le attività messe in campo, alla cui realizzazione hanno contribuito in maniera decisiva i dipendenti del Museo e Vincenzo Giuliano, a cui è stata affidata la logistica dell’evento (oltre alla realizzazione di video e fotografie), rappresenta la prima tappa di un significativo processo di cambiamento».

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