martedì,Aprile 23 2024

Sviluppo rurale, i bandi del Gal Terre vibonesi presentati agli agronomi

Proseguono le iniziative territoriali dell’agenzia incentrate sulle misure a sostegno delle aziende agricole e delle filiere tradizionali della provincia. Ecco tutte le opportunità in uscita  

Sviluppo rurale, i bandi del Gal Terre vibonesi presentati agli agronomi

Proseguono gli incontri territoriali del Gal “Terre Vibonesi” per presentare i bandi di prossima uscita relativi al “Sostegno agli investimenti per le aziende agricole” e all’“Aiuto all’avviamento per attività non agricole nelle aree rurali”. Dopo l’incontro con Coldiretti e al Comune di Rombiolo, al Sistema bibliotecario vibonese i rappresentanti dell’agenzia di sviluppo locale sono stati ospiti dell’Ordine dei dottori agronomi e dottori forestali della provincia di Vibo Valentia. Tra gli interventi, oltre a quello dell presidente degli agronomi Antonino Greco e del presidente del Gal Vitaliano Papillo, del suo vice Sergio Rizzo e del direttore Emilio Pierpaolo Giordano, anche quello del direttore generale del Dipartimento Agricoltura della Regione Calabria Giacomo Giovinazzo. Una presenza questa, che ha dato ancora più incisività e spessore all’iniziativa per tanti fattori. «Il primo, naturalmente, per l’impegno e la concretezza che lo stesso direttore ha dimostrato fin da subito nei confronti dei Gal – ha voluto rimarcare il presidente Papillo – la sua professionalità e la sua esperienza nel settore sono elementi preziosi da cui dobbiamo trarre il massimo profitto nel prosieguo delle attività con cui ci accingiamo a sostenere lo sviluppo del territorio rurale e del mondo agricolo in modo capillare. Questi incontri che stiamo avviando per confrontarci con tutte le associazioni del comparto agricolo e nei Comuni, davanti ai cittadini interessati ad avviare o implementare le proprie aziende, penso dimostrino quanto teniamo a dare massima diffusione sulle opportunità che il Gal può dare e quindi incentivare e incoraggiare gli investimenti sul territorio vibonese». (L’articolo prosegue sotto la pubblicità)

Dopo i saluti e l’introduzione ai programmi da parte del presidente dell’Ordine dei dottori agronomi, Antonino Greco e del vice presidente del Gal, Sergio Rizzo, ad entrare subito nello specifico delle opportunità offerte dai primi due bandi presentati dal Gal, è stato il direttore Emilio Pierpaolo Giordano, fulcro operativo e tecnico della programmazione, che si è soffermato con i presenti sui dettagli dei progetti rispondendo, altresì, alle tante domande poste dal pubblico, desideroso di approfondire i requisiti necessari per la partecipazione ai bandi, rivolti, come ancora specificato, a sostenere i processi di miglioramento delle prestazioni delle imprese agricole e di quelle che operano nella trasformazione, commercializzazione e vendita e/o sviluppo dei prodotti agricoli, sostenendo gli investimenti di ammodernamento, ristrutturazione ed innovazione all’interno delle aziende agricole in particolar modo per la filiera della tradizione (ad esempio il miele delle Terre Vibonesi), la filiera dell’identità (fagiolo autoctono, pecorino del Poro, cipolla rossa di Tropea, nduja di Spilinga ecc.); filiera del Benessere animale (zootecnia delle Terre Vibonesi); filiera della valorizzazione (il peperoncino e coltivazioni varie), filiera dell’innovazione (le nuove microfiliere: vino, recupero vecchie varietà di grano, biologico, ecc.); filiera della qualità (settore olivicolo autoctono) e per la realizzazione di spacci e/o punti vendita delle produzioni aziendali.

Il secondo bando presentato, riguarda l”Aiuto all’avviamento per nuove attività non agricole nelle aree rurali”, con il sostegno ad investimenti nelle aree rurali finalizzati alla creazione di “Start-up” impegnate nei servizi alla persona, artigianato e manifattura innovativi, servizi e/o prodotti per la valorizzazione e gestione dei beni culturali e ambientali, green economy.” «In questo contesto il Gal “Terre Vibonesi” intende sostenere nuove imprese – ha sottolineato il direttore Giordano – puntando alla creazione di nuova imprenditorialità innovativa a vantaggio dei giovani laureati per favorire il processo di rafforzamento dell’economia e dell’occupazione nelle aree più deboli perseguendo contestualmente l’innovazione della struttura socio-economica». La chiosa finale dell’incontro, appunto, quella del direttore generale del Dipartimento Agricoltura della Regione Calabria, Giacomo Giovinazzo, che si è soffermato molto sulla riorganizzazione del settore agricolo in campo regionale e nell’indicare la giusta direzione sia a chi opera nel contesto in campo progettuale sia, e soprattutto, ai giovani che vogliono investire in campo agroalimentare: «E’ bene che ognuno svolga il proprio ruolo in modo professionale – ha concluso – e che chi pensa di avviare progetti solo per sfruttare l’occasione del momento con altri fini che non sono quelli della propria vocazione agricola si dedichi ad altro, perché il nostro intento naturalmente è di dare “vere” opportunità di sviluppo a chi ci crede e investe nel giusto modo, altrimenti il nostro monito sarà sempre quello di non approvazione a progetti fantasiosi e che, come capitato anche in passato, già di partenza dimostrino delle incongruità e nessuno sviluppo futuro».

 

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