martedì,Aprile 16 2024

Gli ex tirocinanti tornano alla carica, il Parco delle Serre «utilizzato come bacino elettorale»

I 49 lavoratori, «illusi e umiliati» da false aspettative lavorative, denunciano il sistema dei tirocini formativi finanziato dalla Regione e «strumentalizzato dalla politica»

Gli ex tirocinanti tornano alla carica, il Parco delle Serre «utilizzato come bacino elettorale»

«“Speravamo che il tirocinio fosse l’anticamera dell’assunzione”, un prospetto a finanziamento regionale della durata di dodici mesi, con il conferimento di quarantanove contratti di tirocini formativi con Azienda Calabria Lavoro nel progetto “Natura e Turismo”, per favorire la realizzazione di esperienze lavorative per noi soggetti disoccupati, impiegando 700mila euro di fondi europei proficuamente utilizzati per la formazione di personale e per lavori, che basandosi su una politica di lotta agli sprechi promossa dal governatore Mario Olivierio, dovrebbero avere un seguito». Gli ex tirocinanti del Parco delle Serre, ente pubblico con sede a Serra San Bruno, tornano all’attacco rivendicando, dopo le lotte che li hanno visti protagonisti negli anni scorsi, il proseguimento di un percorso di formazione che avrebbe a loro avviso dovuto portarli alla stabilizzazione. Quarantanove persone che tornano oggi a chiamare in causa il presidente della Regione Mario Oliverio, il quale «ha espresso l’intenzione di costruire un turismo di qualità e valorizzare nel modo più intelligente le risorse presenti, soprattutto dopo l’inclusione della Calabria, da parte della “Rough guide” (una delle guide turistiche più diffuse al mondo) nella top ten delle mete da visitare; e allora perché permette che il territorio delle Serre, con l’unico Parco Naturale Regionale rimanga privo di personale? Soprattutto nel momento in cui tutte le azioni a sostegno del turismo in Calabria porterebbero a garantire il benessere e lo sviluppo del territorio». Di più, gli ex tirocinanti aggiungono: «il Dipartimento Sviluppo economico, lavoro, formazione, servizi sociali ha confermato, con chiarezza, l’impossibilità, per disposizione, per la prosecuzione del progetto di tirocini, mettendo invece a disposizione i propri tecnici per un’ipotesi di progetto di accompagnamento all’inserimento stabile nel mondo del lavoro per noi 49 tirocinanti, in presenza di un progetto realistico di ricollocazione lavorativa da parte di amministrazioni pubbliche o di imprese private». 

Ancora, si evidenzia: «essendo apparsa l’impossibilità per il Parco delle Serre di attivare procedure di assunzione o di esternalizzazione di servizi per il reinserimento dei tirocinanti, nonché l’impossibilità per lo stesso Parco o per altri Comuni di attivare procedure di tirocini nuovi destinati agli stessi soggetti, è stato più volte insediato un tavolo tecnico congiunto tra il Dipartimento Sviluppo economico, lavoro, formazione, servizi sociali e il Dipartimento Agricoltura; è avvenuto un incontro con il governatore Mario Oliverio; è stato organizzato un incontro con il commissario e con il direttore del Parco delle Serre; abbiamo richiesto un celere intervento al dottor Raimondo; tutto questo per la verifica di una concreta utilizzabilità delle risorse Azienda Calabria Lavoro per eventuali percorsi alternativi tesi a valorizzare le competenze e le esperienze che abbiamo acquisito, compatibili con le procedure rese possibili dalle normative vigenti, ma senza ottenere nessun risultato e nessun esito occupazionale. Eravamo partiti entusiasti, con la speranza di far maturare l’esperienza del tirocinio verso un inizio di carriera professionale. L’aspetto negativo, però, è che il tirocinio stesso è risultato una misura isolata, non sostenendoci nella costruzione di un percorso e lasciandoci fuori dal mercato del lavoro. E’ possibile che ci sia tutta questa disponibilità da parte della Regione Calabria, anche tramite le sue articolazioni interne, a fare formazione, interamente finanziata da denaro pubblico, registrando abusi, non solo nei ritardi dei pagamenti, ma soprattutto negli sprechi di denaro, si pensi alle risorse ingenti investite. Reso noto un abuso di tirocini formativi, ci chiediamo cosa si nasconda dietro questa esplosione di progetti a finanziamento regionale. Sono effettivamente uno strumento di formazione “on the Job” o nascondono spesso lavoro mascherato? È un tema importante perché riguarda anche, oltre alle questioni centrali dei diritti e delle esigenze dei tirocinanti (con nessuna prospettiva di stabilizzazione) e dell’efficacia delle politiche attive del lavoro, l’utilizzo corretto delle risorse pubbliche. Molte sono state le occasioni elettorali in questi lunghi anni, in concomitanza siamo stati condiscendenti e “utopizzati” da un circolo vizioso, che ha consentito al politico di turno di servirsi del Parco, come una sorta di bacino elettorale, utilizzandolo come scuola eterna formazione per illudere, con aspettative vane, tanti disperati giovani. Molti di noi, giovani o meno non ha importanza, hanno bisogno di lavorare, per favore non umiliateci proponendoci “sogni lavorativi” del genere, e alla scadenza del tirocinio formativo nessuna assunzione, ovviamente, siamo stati congedati con tanti sorrisi».

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