venerdì,Aprile 19 2024

Commercio in crisi a Vibo, Cosmano (Cgil): «Servono risposte immediate»

Per l’esponente del sindacato di categoria Filcams occorre capire «se la contrazione è reale o solo percepita e dare maggiori sicurezze e tutele ai lavoratori tagliando sfruttamento e “nero”»

Commercio in crisi a Vibo, Cosmano (Cgil): «Servono risposte immediate»

«Se la crisi economica in corso, molto lontana dall’essere superata, ha piegato le gambe di tanti piccoli esercenti, il mestiere del commerciante è tutt’altro che morto. Sembrerebbe incredibile questa affermazione, soprattutto se come termine di paragone si dovesse prendere la città di Vibo Valentia, dove il problema delle difficoltà del commercio al dettaglio esiste ed è ben visibile». È quanto riferisce in una nota Pinuccia Cosmano, responsabile della Filcams Cgil in relazione alla profonda crisi che attraversa il settore del commercio a Vibo. «Sarebbe interessante, in questo senso – scrive -, poter avere dei dati più dettagliati: un’analisi sulla nati-mortalità delle imprese nella nostra provincia, per meglio comprendere se la contrazione è reale, quanto reale, o semplicemente percepita, e capire anche quali  sono i fattori che stanno generando questa crisi. Ad ogni modo, arrendersi con atteggiamento fatalista alla chiusura dei negozi per le vie della città capoluogo, non può essere la risposta. Come Filcams Cgil, crediamo che il commercio al dettaglio vada reinventato, attraverso formule più moderne, rafforzando soprattutto rapporto con il pubblico. Contrari da sempre alla totale liberalizzazione degli orari e delle aperture nel commercio, da anni combattiamo una battaglia a sostegno della regolamentazione del settore, che permetta di venire incontro anche alle esigenze delle lavoratrici e lavoratori. Le aperture indiscriminate non hanno, come molti auspicavano o credevano, né aumentato i consumi né l’occupazione». Ancora, la rappresentante sindacale osserva: «Questa potrebbe essere una prima risposta: intervenire a livello di istituzioni locali, per far si che possa essere definita una programmazione annuale delle aperture, per tener conto della conciliazione dei temi di vita e lavoro dei dipendenti del commercio e per rispettare le festività civili e religiose del nostro paese, e nel contempo dare risposte coerenti alle esigenze del territorio. A questo, debbono sommarsi azioni capaci di rafforzare il rilancio della città per attirare l’interesse dei cittadini e turisti. La sinergia dell’amministrazione comunale con le associazioni datoriali potrebbe portare ad incentivare nuove aperture, riuscendo a mettere in campo politiche capaci di riattivare il settore del commercio cittadino. Sarebbe consigliabile, dunque, uno sforzo intellettuale, politico ed anche economico per scongiurare nuove chiusure e programmare il rifiorire del commercio». In ultima istanza per Pinuccia Cosmano è importante «rivitalizzare il settore, il che darebbe soprattutto maggiore sicurezza e tutele ai lavoratori, dando un netto taglio a fenomeni come il lavoro “sfruttato”, con tante ore di lavoro pagato una miseria, o peggio in nero. Tanti lavoratori del commercio, dei servizi e del turismo, soprattutto in una città in crisi come questa, si trovano giornalmente davanti al ricatto occupazionale. Servono dunque delle risposte, e servono subito».

 

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