giovedì,Aprile 18 2024

Negozi in crisi nel centro cittadino, la ricetta di Confcommercio

Per il presidente Michele Catania occorre «avviare una sinergia tra Comune, commercianti e associazioni di categoria per non cedere il passo alla rassegnazione».

Negozi in crisi nel centro cittadino, la ricetta di Confcommercio

Nei giorni scorsi la Confcommercio, presente una rappresentanza dei commercianti di corso Vittorio Emanuele III, ha incontrato a Palazzo Luigi Razza l’assessore al ramo, Nico Console. L’incontro è servito a mettere meglio a fuoco le principali problematiche del settore, al fine di delinearne i possibili rimedi.

«Le difficoltà che dal punto di vista commerciale, e non solo, sta vivendo il centro storico sono sotto gli occhi di tutti – ha dichiarato a tal proposito il presidente di Confcommercio Michele Catania -. Noi crediamo che l’amministrazione comunale abbia però a disposizione degli strumenti capaci d’imprimere un’inversione di tendenza rispetto a quello che noi commercianti stiamo subendo. Il settore commerciale – prosegue -, per il nostro territorio, rappresenta certamente la principale fonte di sviluppo. Questo è ancor più vero oggi, vista la profonda crisi industriale che abbiamo subito negli ultimi anni: molti presidi economici, che hanno rappresentato un punto di riferimento per centinaia di vibonesi, hanno dovuto sospendere ogni attività, senza alcuna prospettiva per il prossimo futuro».

Per Catania «è sotto gli occhi di tutti il disagio e la sofferenza che, nel settore commercio, vive il centro storico di Vibo. In base ad una mappatura eseguita nel 2014 dal settore urbanistica di Confcommercio nazionale, all’interno dell’asse primario commerciale di Vibo, su 180 spazi, circa il 20 % (pari a 37 attività) risultava chiuso o inattivo. E purtroppo negli ultimi anni la situazione è ulteriormente peggiorata. Risulta, inoltre, difficile conciliare le regole del libero mercato con le esigenze degli operatori commerciali che chiedono una sostanziale riduzione dei canoni di locazione: il risultato è che molti locali restano chiusi per molto tempo a causa delle richieste, a volte ingiustificate, di alcuni proprietari di immobili».

Quali le soluzioni? Per Confcommercio si deve «prima di tutto ripartire dai servizi essenziali: rifiuti/ambiente, acqua, sicurezza, trasporto/mobilità/parcheggi. In tal senso, a nostro avviso, la nuova amministrazione, pur con le criticità presenti in un Comune in dissesto, ha preso degli impegni precisi e a garantito risposte concrete nel breve periodo. Un’altra opportunità da sviluppare è il buon utilizzo dei fondi comunitari destinati alla nostra Regione: è di qualche giorno fa l’adozione, da parte della giunta Costa, del protocollo UrbanPro, nato nel 2013 su proposta di Confcommercio, Camera di Commercio, Ordine provinciale degli architetti e Ance, che in questi tre anni di lavoro, attraverso il coordinamento dell’architetto Fabio Foti, presidente dell’Ordine, è riuscito a proporre un’idea credibile di rigenerazione e riqualificazione urbana».

Ancora «la creazione di un nuovo sistema urbano non può non tenere conto di un’infrastruttura strategica per la pianificazione dello sviluppo provinciale: il porto. Risorsa da valorizzare – per Confcommercio -, potenziare e rilanciare, essendo quello di Vibo Marina tra i pochi in Italia ad avere una doppia vocazione (industriale e turistica) che certamente va consolidata e coordinata». Al riguardo sostegno convinto viene espresso a favore del «progetto Waterfront della Camera di commercio che mira a far emergere la funzione turistico/nautica di una parte del porto, un progetto innovativo che può rappresentare lo strumento funzionale ad aumentare l’attrattività della zona marina».

Nelle considerazioni finali, l’invito a «creare un continuo e costruttivo confronto tra le associazioni di categoria e la politica che ci rappresenta a tutti il livelli. Il tempo per noi vibonesi è scaduto – afferma Catania – e non possiamo permetterci il lusso della rassegnazione. Mi auguro che possa iniziare un proficuo percorso di confronto e discussione con il sindaco, gli assessori a Commercio e Cultura per capire quale strategia sia possibile adottare nel prossimo futuro».

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