venerdì,Aprile 19 2024

Centri per l’impiego, via libera da Upi e Regione

Dopo diversi rinvii, il presidente dell’Unione delle Province Bruno e l’assessore al Welfare Roccisano hanno firmato la tanto attesa convenzione che consentirà il trasferimento di parte del personale alle dipendenze dell’Ente regionale

Centri per l’impiego, via libera da Upi e Regione

È stata firmata, proprio questa mattina, la convenzione tra la Regione e l’Upi per i Centri per l’impiego, dopo una serie di rinvii. Pasquale Fera, vicepresidente dell’ente vibonese, ha rappresentato la Provincia in dissesto finanziario.

Grazie a questo accordo, una parte dei dipendenti di Palazzo ex Enel, oltre trenta, verranno trasferiti, non fisicamente, alle dipendenze della Regione. I vantaggi sono diversi, come il ridimensionamento del personale che si ripercuote anche sul monte stipendi e l’accredito delle somme, pari a un milione di euro, che consentiranno la copertura delle mensilità arretrate.

Bisognerà vedere, però, se questi soldi saranno vincolati al pagamento degli stipendi, altrimenti si rischia un nuovo congelamento della cassa, per volere della tesoreria. La Mps potrebbe decidere di trattenere i fondi per poter coprire il pagamento della rata dei mutui che sono stati stipulati i vari istituti di credito. Una rata sostanziosa, circa 3,9 milioni di euro, che scadrà il 30 giugno.

Intanto restano tre le retribuzioni ferme al palo, per le quali i dipendenti pretendono il pagamento entro il prossimo fine settimana. In caso contrario sono pronti a riprendere la vertenza per l’ennesima volta. Sorriso a metà per i lavoratori, che al di là dei passi in avanti fatti ieri mattina, con la firma congiunta tra il responsabile dell’Upi calabrese Enzo Bruno e l’assessore al Lavoro Federica Roccisano, hanno timore per un nuovo blocco.

«Siamo soddisfatti perché il nodo è stato sciolto, ma non ci basta. Ora vedremo quali saranno le intenzioni della banca, perché oltre al milione dalla Regione, sono in arrivo anche i soldi dell’Rc auto, che complessivamente andranno a formare un tesoretto importante, di circa 1.600.000, in grado di appianare la situazione una volta per tutte. In caso dovessero sorgere altri intoppi, siamo pronti a nuove mobilitazioni» hanno riferito.

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