venerdì,Marzo 29 2024

Sanità, il Nursing Up boccia l’operato dell’Asp di Vibo

Dura denuncia del sindacato di categoria degli infermieri: «Il management incapace di risolvere i tanti problemi dell’Azienda. La Caligiuri si dimetta»

Sanità, il Nursing Up boccia l’operato dell’Asp di Vibo

L’assemblea delle professioni sanitarie che il Nursing Up ha organizzato il 3 luglio scorso alla Biblioteca comunale di Vibo Valentia ha «sostanzialmente bocciato l’operato dell’attuale management che è alla guida dell’Azienda sanitaria vibonese», concludendo che la gestione Caligiuri è «assolutamente inadeguata a risolvere i tanti problemi di cui soffre il sistema sanitario vibonese».

I numerosi infermieri presenti all’incontro, che ha visto partecipe anche il responsabile regionale del sindacato Stefano Sisinni, «hanno espresso in modo unanime la loro sfiducia nei confronti di questo direttore generale e hanno deciso di appellarsi al governatore della Calabria Mario Oliverio chiedendo le dimissioni della manager. La nostra azienda sanitaria è allo sbaraglio – affermano gli infermieri – e lo dimostrano i tanti problemi irrisolti, a partire dalla grave carenza di personale».

A questo proposito il direttivo provinciale del sindacato di categoria, guidato da Giuseppe Gliozzi, ha annunciato di voler procedere con la denuncia all’autorità giudiziaria per «il demansionamento a cui quotidianamente è costretto il personale infermieristico, a causa delle note carenze di operatori socio sanitari (personale di supporto all’assistenza infermieristica)».

«Gli infermieri devono essere risarciti del danno che stanno subendo da anni – tuona il dirigente sindacale Gregorio Polistina – nel suo accorato intervento durante l’assemblea, e per questo, dopo numerosi appelli rimasti inascoltati abbiamo deciso di portare, ancora una volta, l’azienda in tribunale. Purtroppo la Caligiuri – prosegue Polistina -, non ha inteso intraprendere un dialogo con il nostro sindacato che ha una forte rappresentanza potendo contare 200 infermieri associati, circa la metà degli infermieri dell’Azienda sanitaria. Il management ha deciso di sbattere la porta in faccia al sindacato degli infermieri mettendo in atto un vero comportamento arrogante e antisindacale, precludendo ogni forma di dialogo. Le relazioni sindacali sono state fino ad oggi pressoché inesistenti. Questo management sembra interessato solo al concorso dei primari ed alla nomina dei vari capi, mentre l’ospedale Jazzolino è a pezzi, agonizzante a causa degli innumerevoli problemi irrisolti, con i reparti di Orl e Oculistica ridotti ad ambulatori e l’Ortopedia che sta facendo la stessa fine con soli 8 posti letto».

Gli infermieri del Nursing Up Vibo chiedono la rimozione del dg Caligiuri

Il sindacato aggiunge: «Gli ospedali di Tropea e Serra sono sostanzialmente chiusi, i servizi territoriali sono inesistenti con la logica conseguenza dell’intasamento dei pronti soccorso. Ai cittadini vibonesi non viene garantito il diritto alla tutela della salute, costretti ad affrontare i viaggi della speranza perché non trovano adeguate risposte sanitarie nel proprio territorio. L’ospedale nuovo che è ormai rimasto tema da campagna elettorale, mobilità passiva in continuo aumento, carenze di posti letto e ricoveri illegali in barelle di fortuna, liste d’attesa infinite, carenze strutturali e tecnologiche, carenze di personale che fanno si che molti reparti siano al di sotto degli standard minimi di accreditamento previsti dai regolamenti regionali. Un esempio su tutti è il Pronto Soccorso dello Jazzolino che dovrebbe avere almeno quattro infermieri per ogni turno di servizio, di cui uno dedicato per l’Obi (Osservazione breve intensiva) coadiuvato da un operatore socio sanitario, e uno per il triage, e invece è ben al di sotto degli standard minimi previsti dalla normativa vigente».

Il sindacato Nursing Up, quindi, intende «richiamare l’attenzione delle istituzioni e dell’opinione pubblica generale, su ciò che sta accedendo nell’azienda sanitaria, facendo appello alla politica di qualsiasi parte che, alla luce di questa gravissima situazione, non può assistere passivamente al declino della sanità nel nostro martoriato territorio. Se non c’è una sanità che funziona ne risentirà inevitabilmente anche l’economia, già debole, ed i giovani saranno sempre più costretti ad emigrare in cerca di lavoro. In particolare il territorio costiero, ma anche quello montano, con le loro economie basate sul turismo non possono fare a meno di un sistema sanitario efficiente che garantisca ai turisti risposte adeguate ai loro bisogni, cosa che oggi non è possibile garantire visto come sono ridotti gli ospedali di Tropea e di Serra San Bruno. Basti pensare che tanti pazienti dializzati non possono programmare le loro vacanze estive nel nostro territorio perché non si è capaci di fare una progettazione seria della dialisi vacanza. A prova di ciò sta il fatto che l’azienda, in extremis ed in pieno periodo estivo, solo qualche settimana fa ha approvato il progetto dialisi vacanza per l’anno in corso».

Per il Nursing Up la «politica dovrà al più presto prendere atto del fallimento di questo management e assumersi le proprie responsabilità rimuovendo dalla guida dell’Asp di Vibo Valentia la dottoressa Caligiuri, che sarà sicuramente brava a fare il sindaco o il direttore di Distretto, ma certamente ha fino ad oggi dimostrato di non essere in grado di governare un’azienda sanitaria così complessa come quella di Vibo Valentia».

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