venerdì,Aprile 19 2024

Quarant’anni dietro il bancone, premio alla carriera per il barman Carmelo Barbalaco

A conferirlo l’associazione vibonese “Radici mediterranee”. L’arte del bartending spiegata dal professionista: «Non ci limitiamo a preparare da bere ma diventiamo confidenti dei nostri clienti»

Quarant’anni dietro il bancone, premio alla carriera per il barman Carmelo Barbalaco
Carmelo Barbalaco premiato da Maida e Peroni

Premio alla carriera al barman vibonese Carmelo Barbalaco. Ad assegnarlo l’associazione di promozione sociale “Radici Mediterranee” nelle persone del presidente Antonio Maida e del vicepresidente Andrea Peroni.

«Il comitato scientifico dell’associazione – si legge in una nota -, ha voluto riconoscere nella figura di Carmelo Barbalaco, un esempio di laboriosità, impegno e capacità professionale dimostrati in oltre 40 anni di attività. In rappresentanza della comunità vibonese, gli esponenti del sodalizio hanno voluto conferire tale riconoscimento “per la passione, la competenza e l’umiltà dimostrati negli anni, testimonianza tangibile dell’altissima figura umana e professionale”».

Visibilmente emozionato, il barman vibonese ha voluto spiegare come l’arte del bartending, sia basata su professionalità e passione: «Esistono nel nostro immaginario collettivo delle associazioni mentali che portano a legare alcune peculiarità ad altrettanti soggetti – ha detto -. Non si tratta di semplici luoghi comuni quanto associare delle peculiarità, principalmente fisiche ed estetiche, ad alcune categorie di persone: tali caratteristiche sono, anche se probabilmente in minor maniera, anche comportamentali. Il barman è uno di questi e non si sottrae a questa regola non scritta ma ben inculcata nella nostra società: per la maggior parte delle persone il barman diventa così, oltre al professionista che ci prepara al buon bere, anche una persona capace di ascoltare, una sorta di amico fidato che volentieri resta a sentire i nostri discorsi. Vi assicuro – ha aggiunto – che nessun barman decide di essere il confidente della clientela ma vi garantisco anche che non esiste barman che si sottragga a tale compito. Un buon barman diventa quindi un buon confidente e, perché no, anche un amico da incontrare al di fuori dell’ambiente di lavoro; essendo una persona a cui si confessano delle questioni personali è dovere di un buon professionista non rivelare a nessuno i segreti che a loro volta vengono rivelati ad esso».

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