sabato,Aprile 20 2024

Cogal Monte Poro: «Tutto pronto per riconoscimento Distretto del cibo»

Per decisione della Regione la manifestazione di interesse ha subito una proroga dei termini dal 25 luglio ci si è spostati al 30 settembre 2021 ma il consorzio ha le idee chiare

Cogal Monte Poro: «Tutto pronto per riconoscimento Distretto del cibo»
Il pecorino del Monte Poro

Per decisione della Regione Calabria, la partecipazione alla manifestazione di interesse per il riconoscimento dei Distretti del cibo ha subito una proroga dei termini: dal 25 luglio ci si è spostati al 30 settembre 2021. Per noi del Cogal Monte Poro-Serre Vibonesi, si tratta solo di dover attendere ancora qualche mese per poter presentare la proposta del Distretto del cibo del territorio rurale vibonese, a cui da tempo il partenariato pubblico-privato si sta dedicando con un unico obiettivo: ridare nuova linfa al sistema economico territoriale, puntando a coesione e inclusione sociale, crescita dell’occupazione e della competitività delle realtà imprenditoriali locali dell’intera filiera agro-alimentare e turistica. [Continua in basso]

Lungo tutti questi mesi, infatti, immaginando la grande opportunità offerta, il nostro lavoro, di elaborazione dell’Accordo di Partenariato, è avvenuto a seguito di un articolato processo di partecipazione, consultazione, concertazione e cooperazione, tra le comunità territoriali, gli enti locali e sovraordinati, il mondo della ricerca e dell’economia, delle organizzazioni di categoria, delle associazioni, dei cittadini e del terzo settore.
In questo modo ci siamo dati una impostazione programmatica condivisa, chiara e definita, attorno a cui dispiegare la nostra visione strategica per promuovere e valorizzare le filiere agroalimentari del territorio, favorendo così l’integrazione tra le diverse attività agricole, agroalimentari, della pesca artigianale e di promozione e salvaguardia complessiva del territorio, facendo emergere tutte le sue potenzialità

Nello specifico, il progetto del Distretto, elaborato dal partenariato, mira a stimolare nuove forme di attività economiche e di servizi, anche a carattere creativo e innovativo, legate al comparto enogastronomico, realizzando, nel contempo, una comunicazione integrata del valore del patrimonio naturale, ambientale, culturale, materiale e immateriale, a valenza rurale, presso le popolazioni locali, in grado di favorire una diffusa cultura dell’accoglienza. Si intende, insomma, promuovere il concetto di ruralità, quale traino dello sviluppo sostenibile del territorio, per riorganizzare le identità locali e favorire la messa in rete delle eccellenze e delle tipicità enogastronomiche ed agroalimentari.
Tale finalità sarà perseguita per mezzo di una strategia, che ha come perno centrale la filiera eno-gastronomica. Ciò, perché l’enogastronomia è storia, cultura, tradizione, territorio oltre ad essere cucina, sapori e sensazioni. Ecco perché il comparto enogastronomico può essere un volano per tutta la filiera della ristorazione e della ospitalità e, se correttamente utilizzato, può dare un contributo rilevante alla ripartenza post Covid19 e allo sviluppo del territorio. [Continua in basso]

Grazie a ciò, attorno a questa nostra visione, siamo riusciti a coinvolgere un partenariato pubblico-privato di cui fanno parte l’Amministrazione Provinciale di Vibo Valentia, la maggior parte dei Comuni vibonesi classificati dal PSR come rurali e numerose e importanti Associazioni di produttori e cittadini quali la CIA, la CNA, la Coldiretti, l’ANPA, l’ALPAA, la Confcooperative, la Legacoop, la Federconsumatori, Slow Food, il WWF, il Consorzio ‘Nduja di Spilinga, il Consorzio Piante Officinali, l’UNLA, la Cooperativa Promidea, la Scuola di Cucina “Uno Chef per Elena e Pietro”, l’Università di scienze Enogastronomiche di Pollenzo (Bra), l’Università di Parma, l’Università della Calabria, l’Impresa Giacinto Callipo, unitamente ad oltre 60 aziende, rappresentative dell’enogastronomia, delle filiere rurali, dell’artigianato e dei servizi, i quali, tutti insieme, sapranno dare un decisivo impulso per l’affermazione del Distretto del Cibo e dei suoi obiettivi dichiarati.
Alla data del 30 settembre, dunque, arriveremo con le idee chiare ed un progetto ben definito nelle sue strategie, per dare a questo territorio un nuovo slancio verso il futuro

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